“Sicuramente saremo protagonisti di questo campionato. Gli acquisti di qui a metà dicembre ci saranno perché in rosa abbiamo tanti giovani. Arriveranno un difensore centrale e un centrocampista, forse di categoria superiore. Lunedì avremo delle certezze. Abbiamo quasi chiuso per Donnarumma, classe ’98 della Casertana. Però non posso dirvi tutto…”. A Cerignola il calcio va di corsa, almeno da quattro anni a questa parte. E Audace non è solo uno dei due termini che compongono la denominazione sociale del club in provincia di Foggia, oggi quarto nel girone H di Serie D, ma anche l’idea di sport che ha Nicola Grieco, il patron. “Vogliamo vincere il campionato” ammette senza mezzi termini a gianlucadimarzio.com. E in periodo di calciomercato, i fari non possono che puntare questa effervescente realtà, in grado di arrivare dalla Prima Categoria alla Serie D in poco più di 36 mesi: e che di fermarsi non ha intenzione, come spiega il suo numero 1.
Il nastro allora si riavvolge, e il racconto di Grieco si carica di ricordi: “E’ stata una sfida con me stesso, il Cerignola veniva da un fallimento perché non era stato iscritto al campionato di Eccellenza e l’ho rilevato. Il nostro programma iniziale era di arrivare in D in 5 anni, poi abbiamo fatto più in fretta (sorride, ndr). Il nostro percorso è partito dalla Prima Categoria, siamo stati bravi a vincere tre campionati di fila. Quest’anno siamo partiti con dei calciatori importanti per la Serie D, però ho visto poca serietà nei loro comportamenti. Lì abbiamo deciso di cambiare: in accordo con il direttore sportivo Mariano Fernandez, abbiamo sostituito Farina –in contrasto con lui- con Feola. Questo allenatore stava però ripetendo gli stessi errori di Farina, mi veniva da pensare che non avesse il polso della panchina e dopo due partite ho deciso di cambiare ancora”. Fiducia a Teore Grimaldi come allenatore e addio al ds: “Nella seconda occasione il direttore ha scelto di andare via, ha deciso questo e si è assunto lui le responsabilità in prima persona –racconta Grieco- questa rivoluzione sta pagando, come i 10 punti conquistati nelle ultime 4 partite testimoniano. Oggi in squadra abbiamo 7 Over e 14 giovani, abbiamo ritrovato uno spirito familiare che ci sta facendo bene”. Bene come domenica scorsa, con il 4-2 inflitto al Pomigliano e la tripletta del bomber che non ti aspetti: Massimo Pollidori, classe 1987, professione centrocampista con esperienze anche in difesa. ““La prima tripletta a 30 anni è stata una gioia immensa, soprattutto per il valore che ha avuto nell’economia della vittoria –racconta a gianlucadimarzio.com -mi sono portato il pallone a casa e l’ho fatto firmare dai miei compagni, sarà un gran bel ricordo”. Ricordi da condividere con un gruppo solido, assicura Pollidori: “L’ossatura c’è dall’anno scorso e quando si vince vuol dire che le basi ci sono a livello umano e tecnico. Chi è rimasto si è integrato bene con l’ambiente, che è serio e pensa solo a lavorare”. La classifica vede l’Audace quarta, a -3 dalla capolista Potenza: nel mezzo Cavese e Team Altamura. “E’ uno dei campionati più belli degli ultimi anni in D –il manifesto di Pollidori- quattro squadre in tre punti non si vedevano da tempo: chi riuscirà a restare più sul pezzo arriverà all’obiettivo, speriamo di essere noi”.
Con il calcio tra i principali motori di interesse in una città di 60mila abitanti, il pubblico del Monterisi sta spingendo l’Audace Cerignola nella risalita in posizioni insperate a inizio stagione: “L’anno scorso abbiamo sistemato tutto il manto erboso –racconta Grieco- con torri faro per giocare in notturna e completare l’opera di adeguamento nella D. Gran merito va anche all’amministrazione comunale. L’Audace conta tanto per la città: non dimenticherà mai il 6-1 al Bitonto dello scorso campionato, che ci ha permesso di andare in Serie D davanti a 7000 spettatori. Indimenticabile”. Per il presidente gialloblù, infatti, lo sport non è semplicemente un hobby: “Porta via i ragazzi dalla strada e dalle strane idee, anche per questo credo sia necessario investire tanto sul settore giovanile”. Qualche obiettivo l’Audace l’ha già raggiunto: in estate “abbiamo ceduto un 2003 al Sassuolo, Paolo Capogna, che è già nel giro dell’Under 15 –ricorda Grieco- e da due domeniche abbiamo lanciato un 2001 come Compierchio”. Se chiedete al numero 1 del Cerignola di indicare un simbolo, risponde senza dubbi: “Il nostro attaccante Vito Morra, un ragazzo del posto che è partito con me dalla Prima Categoria e ora, dopo 5 cinque gol in 3 partite, si è fermato per un infortunio”.
Così oggi l’Audace Cerignola, la squadra che non sapeva perdere, quella che il 9 ottobre 2016 (0-3 a Barletta) aveva visto interrompersi la serie positiva di 84 partite consecutive senza sconfitte tra coppe e campionato, è una solida realtà con il professionismo nel mirino. I modelli? “Udinese e Atalanta, lavorano molto con i giovani. Oggi rappresentano per me il vero calcio” indica Grieco, che non nasconde le difficoltà vissute dal movimento: “Vengo da un settore professionale completamente diverso, sto cercando di portare la mia impronta aziendale nel calcio e lentamente ci sto riuscendo. Però lasciatemi dire una cosa: non credevo di trovare tanta gente poco seria nel calcio, di questo un po’ mi dispiace”. Nel cuore, però, c’è sempre il campo: domenica l’Audace attenderà il Francavilla, con tre turni al termine del girone di andata. “Una corsa a 4? Credo che verrà su anche il Taranto. Sarà un campionato duro, che si deciderà all’ultima giornata” si sbilancia il presidente, che se interrogato sul futuro più lontano non si nasconde: “Il nostro obiettivo è tornare tra i professionisti: chissà, però, che con una seria programmazione non si possa puntare anche alla serie B…”
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