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Cento volte Big Mac: ad Empoli segna sempre Maccarone

Cento volte Maccarone ed una promessa: “Andrò avanti fino a quando mi diverto”. Però chiamatelo Big Mac, come si è tatuato sul braccio. Così hanno imparato a chiamarlo ad Empoli. Così hanno imparato a rispettarlo le big del calcio italiano. Lasciato andare troppo presto dal Milan, per qualche soldo in più offerto dall’Empoli alla buste, per risolvere la comproprietà. Si è riscattato in periferia: all’Empoli per cento volte. Il primo il 17 agosto del 2000, erano i primi turni di Coppa Italia.

Diciotto gol nella prima stagione per conquistare la maglia della Nazionale. Il primo giocatore dell’Empoli ad essere convocato in maglia azzurra. Con la quale sfiora soltanto l’idea dei Mondiali nippo-coreani, con Vieri che riesce a recuperare dall’infortunio. Un piccolo rimpianto, come quello di non aver debuttato nel Milan. Rifiutato dopo tanti sacrifici. Da Galliate, fino a Milanello un’ora di macchina per andare agli allenamenti poi subito sui libri, sui quali spesso si addormentava. Tanti sacrifici, come nell’estate del ’94 dove scaricava le cassette della frutta. Ma non durante l’estate. In televisione trasmettevano i mondiali americani E allora si fece licenziare pur di vedere Roberto Baggio giocare.

La storia con l’Empoli però finisce dopo un paio di stagioni. Dall’Inghilterra arrivano tanti milioni, ma sarà solo un arrivederci. “È il giocatore che più assomiglia a Del Piero” per l’allenatore del Middlesbrough McLaren. Pressione tanta, ma segna a ripetizione, fino alla finale di Coppa Uefa, persa contro il Siviglia. Il ritorno all’Empoli nel 2012, dopo tanto girovagare. Il ritorno nell’unica squadra che realmente lo aveva amato. Di nuovo in Serie B, per salvare i toscani dalla retrocessione. Una salvezza insperata nei playout, sempre grazie a un suo gol oltre il novantesimo contro il Vicenza. Da lì solo passi avanti. Protagonista dell’Empoli di Sarri.

Sarà l’aria di questa città che fa bene agli attaccanti”. Sarà che con il passare degli anni bisogna stare attenti e fare una vita da professionista: “Sto attento a cosa mangio, ma senza esagerare”. Qualche svago, ogni tanto una birra magari per esultare un gol, come contro il Bologna. Cento volte ancora Big Mac. I capelli non ci sono più, ma la barba tradisce il tempo che passa. Ad Empoli il tempo sembra essersi fermato. Da 17 anni segna sempre Maccarone.

Redazione

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