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Cellule madri e lo stesso fisioterapista di Pau Gasol: Cristiano Ronaldo vuole tornare happy e giocare il ritorno di Champions

Pollice verso. Don’t like. A Cristiano Ronaldo non piace questo elemento. Mettetela come volete, fatto sta che l’attaccante portoghese non può (e non vuole) credere ai propri occhi e continua a domandarsi: “Ma perché proprio adesso?!”. 

Cris prova una girata volante proprio all’ultimo minuto di Real-Villarreal e sente un dolorino alla gamba destra, dietro alla coscia: testa bassa e volto scuro, numero ‘7’ che lascerà il campo senza proferir parola. “Affaticamento” scriverà il club, il giorno dopo. E sembrava proprio così. Come sembrava dovesse saltare solo la trasferta di Vallecas e recuperare per l’andata di Champions contro il City. Già, sembrava. Ma non è stato. Cristiano si è fermato anche ieri sera, all’Etihad, poco prima del fischio d’inizio. Pollice verso, semaforo rosso. Butragueño nel pre: “I problemi fisici che si portava dietro non se ne sono andati. La cosa migliore è che non giochi”. E che si guardi il match dalla tribuna. Il portoghese pare prenderla bene, tra sorrisetti, smiles e messaggi su Instagram: “Don’t worry be happy”. Ma non ci sarebbe proprio nulla da stare happy, sfortunatamente per Zidane. Per tutto il Real Madrid. Oggi ecco la svolta, un po’ a sorpresa. “Cristiano è stanco dell’operato medico del club e nella giornata di oggi ha svolto di sua iniziativa alcune analisi mediche presso la Clinica Ruber. La risonanza ha evidenziato una micro-rottura e portoghese che sarà trattato con cellule madri della pelle per rigenerare il danno e provare a recuperare per il ritorno di Champions” racconta Diario As. Che poi spiega come Cristiano si sia fatto accompagnare in Clinica da Joaquín Juan, fisioterapista di fiducia di Pau Gasol che già tempo fa riuscì a curare i dolori (al tendine rotuleo) del portoghese, poco prima del Mondiale in Brasile. Ronaldo si rimette nelle sue mani consapevole che il club merengue – almeno, fisioterapisti e dottori – possa anche non prenderla troppo bene: tanto che il giocatore, una volta accorto della presenza delle telecamere all’uscita della Clinica, si è nascosto dentro la sua macchina, quasi in baule. Ma l’obiettivo è chiaro: recuperare. Tornare a giocare, prima possibile. Perché la stagione è nel vivo, con Liga e soprattutto Champions ancora sul piatto. E per uno che fino ad ora ha disputato 44 partite in stagione segnando 47 gol, stare fuori non è poi così semplice. Cannibale com’è. Affamato di titoli come lui forse non ce n’è.

Matteo Moretto

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