Brescia, Cellino: “Siamo stati truffati. Ma daremo battaglia”

Le parole del numero uno del Brescia dopo l’annuncio di ricorso da parte del club
La regular Season di Serie B non è ancora finita. Dopo le ultime vicende della giornata di ieri, domenica 18 maggio (LEGGI QUI) il presidente del Brescia, Massimo Cellino ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
Il numero uno del club ha esordito così. “Confermo di aver utilizzato quel sistema di pagamento, l’avrei fatto anche a giugno per l’iscrizione, perché è corretto. Se mi avessero detto che non andava bene, avrei pagato di tasca mia, come ho fatto in tanti anni di calcio tra Cagliari, Leeds e Brescia, vendendo anche le mie case”.
Cellino ha poi aggiunto. “Siamo stati truffati, e ho già presentato una denuncia penale. Quella società di via Montenapoleone a Milano che ci ha venduto i crediti d’imposta è sparita, non rispondono più al telefono. Eppure hanno ceduto crediti d’imposta per più di 100 milioni a molte aziende. Non mi ricordo come si chiami, so che il titolare è un certo Alfieri”.
Cellino menziona le cifre. “Abbiamo chiesto 2,4 milioni in crediti d’imposta e loro hanno trattenuto circa il 15%. C’era chi ci offriva il 25%, quindi uno sconto maggiore, ma il nostro fiscalista era tranquillo, aveva garanzie dalla Banca d’Italia: ora è disperato”.
Brescia, le parole di Cellino
Il presidente del club menziona le date prese in considerazione. “Il 9 maggio ci hanno detto che erano in corso verifiche e avevamo 60 giorni di tempo, dicendomi che in caso contrario avrei dovuto rispondere in solido. E io sarei stato pronto a farlo. Ora è tutto molto strano, in due giorni hanno fatto e chiuso le indagini. Noi avevamo mandato alla Covisoc copia del contratto di acquisto e anche la ricevuta del nostro pagamento”.
Cellino conclude. “Non mi va di finire così la mia esperienza al Brescia. Sabato avevo anche definito la cessione del club a una persona perbene, italiana. Ora chissà, siamo nei guai: ma noi daremo battaglia”.