Era la sua giornata, senza se e senza ma. “C’è solo un Capitano…”. Olimpico che canta, canta e ricanta. Senza sosta. Totti, Totti, Totti. Tutti per lui, lui per tutta la sua gente. #TottiDay, allo stadio c’è il pienone. E la Roma, bella e magica, ne fa 3 al povero Chievo balzando al secondo posto: Nainggolan, Rudiger e infine Pjanic, il Pianista sull’Olimpico oggi in doppia cifra. Assist, neanche a dirlo, di Francesco Totti, lanciato da Spalletti a mezz’ora dalla fine. Celebrato, poi, da tutti i suoi compagni. Tacchi, occasioni e lampi. Stadio solo per lui, ad ogni tocco di palla c’è il boato. Sugli spalti, infine, solo maglie con la 10, adulti e bambini. 600 presenze con la maglia della Roma. Record, l’ennesimo. A fine partita è festa vera, tra genitori e figli che giocano sul prato, prima del giro di campo. C’è anche Cristian, Totti junior per capirci. Piedino niente male eh, occhio. Lanci e rilanci col papà ad almeno 20 metri. Belle scene, robe da Totti. Difficile ce ne siano altri come lui. Quasi impossibile. Soprattutto a livello di pathos, emozioni, lacrime. “C’è solo un Capitano”. Come al solito, come sempre. E anche oggi ha lasciato il segno. A 39 anni. Sperando che ne lasci altri anche per i prossimi 50.
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