Catania-Juve Stabia, domenica al ‘Massimino’ arriva la capolista. Prima contro terza, il girone C di Serie C si infiamma. Nove i punti di differenza fra le due squadre e un obiettivo comune: la Serie B. “Sarà sicuramente una grande partita”: parte con un commento da tifoso speciale la nostra chiacchierata con Gennaro Iezzo, ex portiere nato e cresciuto a Castellammare di Stabia, con un grande passato in Sicilia tra le fila degli rossazzurri. Emozioni, curiosità e tanti aneddoti: dalla maglia numero 10 nelle giovanili gialloblù alla storica promozione in B da protagonista, a Catania, dopo 16 stagioni dall’ultima volta.
“Ho avuto la fortuna di giocare in entrambi i club – racconta l’ex portiere ai microfoni di gianlucadimarzio.com –. La prima maglia che ho vestito, da giovanissimo, è stata quella della Juve Stabia. Poi ho vissuto 4 anni intensi a Catania. Spero in un grande spettacolo domenica. So cosa significa giocare al Massimino, la squadra di Novellino vorrà sicuramente fare bene contro la capolista davanti al suo pubblico”. Sfida al vertice nel girone C, con le due squadre che venderanno cara la pelle: “Stanno facendo entrambe una bella stagione. La Juve Stabia ha battuto ogni record e anche il Catania guarda in alto. Mi piacerebbe vederle in Serie B, se lo meritano”.
Juve Stabia ancora imbattuta in campionato, miglior difesa in Europa e seconda offensiva della Lega Pro: merito dell’ottimo lavoro della squadra allenata da Fabio Caserta. Iezzo conosce bene l’allenatore gialloblù: “Ci incontriamo quasi tutti i giorni. I ragazzi della mia scuola calcio si allenano al Menti e con Fabio parliamo spesso. A Castellammare lo amano tutti. E’ arrivato da giocatore nel 2012 e non se n’è più andato. Veniva da tante stagioni in A e alla Juve Stabia si è subito messo in mostra”. Da giocatore ad allenatore, sempre con i colori della Juve Stabia: “In campo aveva un consiglio giusto per tutti. Era allenatore già quando giocava”.
La Juve Stabia di Caserta punta la B, anche il Catania di Novellino crede nell’obiettivo. A trascinare i siciliani, fra gli altri, c’è Francesco Lodi: “Io e Ciccio siamo amici. E’ un grande giocatore e un bravissimo ragazzo. A 35 anni detta ancora legge in Serie C. Gli auguro grandi cose”. Per il centrocampista napoletano sono 8 i gol in stagione. E in B, nel 2006, una rete di Lodi l’ha subita anche Iezzo: “Era un Frosinone-Napoli. Dal dischetto riuscì a battermi”.
Ricordi ed emozioni da rivivere. Stagione 89/90, dopo gli anni in oratorio, il sedicenne Iezzo entra al Menti per vestire la maglia della Juve Stabia: “Ero nella formazione Berretti. La squadra era composta da pochi ragazzi. Ho iniziato a giocare da trequartista, ero il numero 10 della squadra, e in campo me la cavavo abbastanza bene. Quando giocavo nel mio quartiere con gli amici, però, andavo sempre in porta. Mi piaceva l’idea di evitare i gol degli avversari e allora scelsi di cambiare ruolo”. Carriera partita da Castellammare, ma da professionista Iezzo non ha mai vestito la maglia gialloblù: “E’ uno dei miei più grandi rimpianti. La mia carriera è andata diversamente, ma ho affrontato spesso la Juve Stabia da avversario. Mi ricordo la sfida con il Napoli, in Serie C, al Menti. Indossavo la maglia azzura, ma è stato come se giocassi in casa. Appena entrato in campo per il riscaldamento tutto lo stadio mi ha applaudito. E’ stata una bella emozione”.
Partito dalle giovanili della Juve Stabia nel 1989, arrivato al Catania dieci anni dopo: “Venivo dalla promozione in A con il Verona e da un’intera stagione fuori per infortunio. Volevo rimettermi in gioco e quando Guido Angelozzi, l’allora ds dei siciliani, chiamò il Verona accettai subito. Scesi in C1 e non fu facile ambientarmi. C’era un po’ di malumore in città, ma con professionalità e buone prestazioni guadagnai il rispetto della gente. Ho vissuto da protagonista tanti derby contro Palermo e Messina. A Catania i tifosi sono spettacolari, in quegli anni c’era grande attaccamento alla squadra”.
In Sicilia dolori e gioie per Iezzo, prima la B persa in finale playoff nel derby con il Messina nel 2001, poi la storica promozione l’anno successivo al termine di un grande campionato: “Fu una bella annata. Vincemmo una doppia finale inaspettata contro il Taranto. La cadetteria mancava al Catania da 16 stagioni. Ricordo quando tornammo in città, erano le tre di notte, ma al Massimino c’erano più di 30000 tifosi che ci aspettavano per festeggiare. Ho un ricordo bellissimo di quella notte”.
A Catania, Iezzo incontra Eddy Reja: l’allenatore che gli ha cambiato la carriera. Un rapporto iniziato in modo strano, poi proseguito fra Cagliari e il sogno Napoli: “Arrivò nel mio ultimo anno in Sicilia. In quella stagione cambiarono tanti allenatori e io non avevo più lo spazio di prima in squadra. Rimasi fuori per qualche mese e quando tornai trovai Reja. Lavorammo insieme per una settimana, poi fu esonerato. Io ero ingrassato almeno 10kg e quando mi vide disse: “Se vuoi giocare devi assolutamente tornare in forma””.
Dal Catania al Cagliari, Iezzo ritrova l’allenatore in Sardegna la stagione seguente: “Quando risolsi il contratto con il Catania, mi allenavo con la Juve Stabia in Serie D. Durante il calciomercato estivo, mi chiama Nicola Salerno (nel 2003 direttore sportivo del Cagliari) e mi chiede di trasferirmi. Non volevo andarci, alla fine il mio procuratore concluse l’affare. Le firme arrivarono sul gong delle trattative. L’esperienza al Cagliari con Reja mi ha cambiato la carriera, perché riuscimmo a conquistare la Serie A. L’anno successivo lui andò via e io rimasi in rossoblù titolare in massima serie. Nell’estate del 2005, ci sentivamo spesso. Io ero in bilico fra il rinnovo al Cagliari e le sirene greche dell’AEK Atene con la possibilità di giocare in Champions. Ma poi Reja chiamò per dire che mi voleva in porta al Napoli: c’era da ripartire dalla Serie C1. Da tifoso azzurro, accettai subito la proposta. E con lui siamo arrivati in Europa”.
Iezzo da Castellammare, in Sicilia ha incontrato Reja e la sua carriera è cambiata. La squadra rossazzurra gli ha dato tanto. E la sfida di domenica, per lui, fra Catania e Juve Stabia sarà speciale. Nessun pronostico, solo spettacolo in campo. Con un desiderio per la prossima stagione: “Vedere Juve Stabia e Catania in Serie B”.
a cura di Oscar Maresca
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