Il fine giustifica i mezzi. Ma nel calcio, i mezzi, non possono essere solo il talento. Peggio ancora se fine a se stesso. Testa, impegno, professionalità. Il mix giusto per arrivare lontano, molto più lontano di chi vive solo di qualità.
E di esempi di questo tipo ce ne sarebbero mille da poter fare, noi ne facciamo uno al contrario. Tommaso Cassandro, terzino destro classe 2000 scuola Bologna ma attualmente al Cittadella a titolo definitivo.
Per il secondo anno consecutivo in realtà, perché già l’anno scorso, anche grazie ai consigli del suo ex allenatore, Roberto Venturato, e con uno stop inaspettato causa Covid di mezzo, ha dimostrato di cos’è capace: 11 partite in B e 1 assist. Diligente, moto continuo.
Recentemente convocato in Nazionale U-20. La nuova stagione di Cassandro è ripartita forte, con la prima di campionato – vinta – da titolare e… due esami da dare. Non medici. All’università. Già. Testa, impegno, sacrificio, anche fuori dal campo.
Cassandro è un ragazzo serio, iscritto a scienze motorie, indirizzo calcio. Ultimi due esami e poi la tesi – già decisa, perché sarà sullo sviluppo del calcio femminile in collaborazione con Katia Serra – a marzo.
Nel futuro di Cassandro c’è l’ambizione e la voglia di arrivare sempre più in alto, chissà, in A col Bologna (ha la ricompra, si), ma anche un percorso di studi che proseguirà con la magistrale in managment di diritto sportivo. Qualità ma soprattutto testa. Per puntare in alto. Con i mezzi giusti.
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