Lazio-Juventus, ci siamo. Primo passo per il triplete o prima vittoria in panchina per Simone Inzaghi? Stasera avremo la risposta e tra gli indecisi per chi tifare c’è il doppio ex Pierluigi Casiraghi, che la Coppa Italia l’ha vinta con entrambe le maglie.
“E’ per tutto ciò che ho vissuto a Torino e Roma e per quello che sono riuscito a vincere, che faccio fatica a dirle per chi tifo” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “In mezzo al campo siccome ho avuto Marchisio nell’Under 21 e lo considero uno dei migliori giocatori italiani, ecco, spero che possa dimostrare una volta di più di essere tornato quello che è e che era prima dell’infortunio: un giocatore decisivo. Per quanto riguarda gli attacchi, Higuain ha addosso il senso del calcio. Semplice, diretto, letale: fa gol. E anche Ciro è così, perché si vede che negli ultimi tempi gioca con quella naturalezza di chi si sente a posto con se stesso, di chi è tranquillo delle proprie qualità. Ci sono campioni che hanno vinto qualcosa ma che hanno perso delle finali. C’è uno come Ibra che è un campionissimo e la Champions non l’ha mai alzata. Tutto ciò per dire che dentro una finale è tutto diverso, ma che non credo proprio che Higuain soffra d’ansia da finale. Viene da una stagione che tanti catalogano normale ma che è pazzesca: 32 gol cambiando squadra e arrivando dove non sei la stella ma sei fra tante stelle di enorme livello.Perché è questa la Juve“.
Su Dybala e Keita: “Di lui mi fa impazzire una cosa: rende normali le cose difficili. Così fanno solo i grandi. Lui e Higuain sono complementari: grande coppia. Keita? Bella sorpresa: perfetto nell’uno contro uno, sa partire da lontano e ti inchioda nello stretto, ti mette in difficoltà. Lo vuole la Juve? E allora questa gara potrebbe essere importante per lui. Felipe Anderson? Lui è il meno attaccante di tutti i citati ma sa fare cose super: corsa pazzesca, qualità, tecnica in velocità. In una finale uno così può essere determinante“. Quadro psicologico: “La Juve ha la capacità di prendere una salita alla volta, e come nessuna sa capire e gestire i momenti della gara. Sa gestirsi anche mentalmente. La Lazio? Inzaghi è stato bravissimo, lavoro eccezionale: ha saputo tirar fuori il meglio da una squadra che non pareva così attrezzata per il posto che occupa in classifica, invece c’è riuscito, facendo anche bel calcio e segnando una valanga di gol. Con Allegri si somigliano nel badare al sodo senza tante chiacchiere“.
Triplete possibile? “Dopo la Roma i giocatori hanno capito che non si può più sbagliare, che hanno mollato una volta e basta così. Avere 3 sfideclou da giocare, ci metto anche il Crotone, può non essere facile psicologicamente ma quando arrivi lì dai e fai tutto“. In chiusura d’intervista Casiraghi dà un suo parere su un possibile futuro di Conte nell’Inter: “L’Inter ha potenzialità future ma no, fossi in lui non lo farei: perché ha stravinto, perché ora lo amano e credo abbia capito quant’è bella la Premier“.
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