Casillas: “Mourinho non mi faceva giocare perché parlavo con Puyol e Xavi”

Un passato da rispolverare, amaro e senza gloria, da mettere in un cassetto senza più tirarlo fuori. Non è stato certamente un periodo da ricordare per Iker Casillas quello passato a Madrid nell’ultima stagione di Josè Mourinho come allenatore del Real, mesi duri e difficili che il portiere spagnolo ricorda con delusione: “Avevamo un pessimo rapporto, a tal punto che non ci rivolgevamo la parola – ha detto l’attuale portiere del Porto in un’intervista rilasciata alla TV spagnola – Le colpe erano da ascrivere ad entrambi, visto che in molte cose ho sbagliato anch’io. Tutto si è compromesso nel dicembre del 2013, quando finii in panchina a causa del mio rapporto con Xavi e Puyol. A Mourinho non piaceva il fatto che parlassi con loro, ma io lo facevo solo per evitare che si alimentassero polemiche sulle tensioni tra giocatori del Real Madrid e del Barcellona. C’era un Europeo da giocare e non volevo che si creassero situazioni imbarazzanti. Da lì non giocai più, sentivo dire che giocavo perchè mi chiamavo Casillas: tutte fandonie!”.

La situazione non migliorò nemmeno con Ancelotti, come ha spiegato lo stesso Casillas: “Ormai non stavo bene a livello psicologico, tutti parlavano di me e avevo capito che era meglio salutare tutti. Tuttavia non parlerò mai male del Real Madrid“. Per il futuro, il portiere del Porto sottolinea: “Vorrei giocare almeno altri quattro-cinque anni. Allenare il Real? Ancora non ci penso, mi sento ancora un calciatore ci penserò in futuro”. Infine una battuta su Aragones, Zidane e Del Bosque: “Luis era un maestro, Zizou ha le carte per guidare i blancos mentre Del Bosque è un tipo positivo, mi dispiace che i madridisti non lo apprezzino”.