Una certezza: quando gioca Carlos Soler contro il Real Madrid il gol arriva (quasi) sempre. Ieri contro i ragazzi di Zidane, reduci dalla vittoria in Champions League contro l'Inter per 3-2, si è ripetuto, un'altra volta, segnando una storica tripletta su calcio di rigore. Tre gol realizzati con freddezza, costringendo Courtois a recuperare sempre la palla in fondo alla rete e mettendo la firma indelebile sulla vittoria della squadra di Javi Garcia che ha battuto per 4-1, al Mestalla, il Real Madrid.
Serata indimenticabile per il centrocampista che nelle ultime tre stagioni è andato sempre a segno contro il Real Madrid regalando anche punti preziosissimi al suo Valencia. Carlos Soler, infatti, può già vantarsi di aver segnato cinque gol contro i Blancos nella sua carriera. I primi due sono arrivati nel 2017-18, al Bernabéu (2-2) e nel 2018/2019 al Mestalla (1-1). A questi vanno aggiunti i tre di ieri sera. Cinque gol e altrettanti punti garantiti alla sua squadra.
Ma la tripletta è storica: non era mai successo che in 89 anni di Liga che il Real subisse tre rigori contro nella stessa partita. Soler non solo a portato 3 punti preziosissimi ai suoi compagni, ma ha anche scritto una pagina storica del campionato spagnolo. Un evento comunque più unico che raro vedere il Real Madrid subire un rigore contro: non succedeva da più di un anno e i tre fischiati in una sola gara, proprio per questo, hanno ancora più valore.
Felicità per il centrocampista 23enne che, a fine gara, non ha nascosto tutta la sua felicità: "Tre gol su rigore? Il primo me lo aveva parato, ma fortunatamente ho avuto l’occasione di ritirarlo e segnare. Questo mi ha dato la fiducia necessaria per segnare gli altri due. Di certo non è facile segnare a un gigante come Courtois, copre tantissimo spazio e devi saper piazzare molto bene il pallone per trasformare il rigore.
Fortunatamente ci sono riuscito anche perché avevamo tantissimo bisogno di centrare questa vittoria. Non so se i rigori fossero netti, ma l’arbitro sa quello che vede e cosa decide. E se li ha fischiati, immagino proprio che abbia avuto i suoi motivi". Felicità e un po' di incredulità per chi sa di essere entrato nella storia e di essere un incubo per il Real Madrid.
E pensare che Soler fu ad un passo dal Real Madrid, che oggi è invece la sua vittima preferita (5 gol in 8 match). Stando a quanto raccontato in Spagna, erano gli ultimi giorni del 2015 e il suo nome iniziò ad essere segnato in rosso nelle agende delle grandi d'Europa. Aveva 18 anni ed era fra le stelle della Youth League. José Ramón Alesanco, a quel tempo direttore della VCF Academy, tuttavia non riusciva a vedere in lui il giusto potenziale per fare il salto in prima squadra. E di conseguenza tardava a fargli firmare il contratto da professionista. Niente affatto soddisfatto delle condizioni offerte dal club, il giovane Soler si fece corteggiare da Barcellona e Real Madrid.
I Blancos ci provarono con più insistenza, tanto che Víctor Fernández – direttore delle giovanili – si recò nella sede della Promosport – a pochi metri dal Mestalla – per illustrare il progetto agli agenti del ragazzo. Avrebbe preso il posto di Marcos Llorente al Castiglia. Quest'ultimo si era già accordato con l'Alaves e il Real vedeva in Soler le stesse caratteristiche: forza, versatilità e un' educazione sportiva esemplare.
Poi, però, la svolta. Nel 2016 Jesús García Pitarch diventa il nuovo direttore sportivo del Valencia, blocca l'affare e offre subito un rinnovo biennale prolungabile di altri due anni. Un atto di fiducia che conquista Soler, il quale nel dicembre di quell'anno debutterà addirittura in prima squadra contro il Leganes. Oggi segna al Real, come se nulla fosse successo. Le strane – e belle – dinamiche del calcio.
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