Ha iniziato a giocare a calcio per seguire il suo idolo Buffon, sabato lo ha superato con il suo Bari. Mantenendo la porta inviolata e vedendo dall’altra parte SuperGigi infilato per quattro volte.
Quello di Elia Caprile è stato un weekend da stropicciarsi gli occhi. Nel 4-0 del San Nicola ha condiviso per 90 e passa minuti il terreno di gioco con l’ex portiere della Nazionale, icona di un poster da tenere appeso in camera e avversario per un pomeriggio. “Lui è stato grande fonte d’ispirazione, faccio il portiere per lui” aveva sempre ribadito l’ex portiere del Leeds dal suo arrivo in Puglia.
E nella 20^ giornata di campionato la sfida a distanza l’ha vinta lui, separato da 23 anni sulla carta d’identità dal suo modello di una vita. Attento su Bonny, Valenti e Inglese, che l’hanno chiamato in causa da distanza ravvicinata, battuto da Mihaila al 90′ e “soccorso” in quella occasione dal Var che ha annullato il gol del Parma per un fuorigioco di Inglese.
Dall’altra parte Buffon è stato superato dalla deviazione del compagno di squadra Balogh, dalla doppietta di Cheddira dal dischetto e infine da Salcedo. Ottavo clean sheet stagionale su 22 presenze tra campionato e Coppa Italia per Elia, che dopo il selfie di rito con i compagni ai piedi della curva Nord è tornato negli spogliatoi tenendo tra le mani un prezioso cimelio: la maglia numero 1 del Parma, quella di Buffon. Che all’andata, complice l’infortunio del suo idolo, Caprile non aveva incrociato nel 2-2 del Tardini.
Tre punti, maglia scambiata con il collega in un pomeriggio da sogno e custodita come un tesoro. Il sorriso di Elia nella pancia del San Nicola era quello di un bambino, nascosto dalla personalità di chi in campo e fuori mostra più dei 21 anni che la carta di identità rivelano.
Le prestazioni di Caprile, giocatore più impiegato dal suo allenatore Mignani in stagione e capace di “spedire” in panchina uno dei pilastri della promozione in B del Bari come Gigi Frattali, non sono certo passate inosservate. Lo segue il Napoli, fa lo stesso il Benfica. Intanto il portiere 21enne, primi passi a Verona sponda Chievo (con tanto di prima convocazione in A il 26 agosto 2018 in un ko per 6-1 contro la Fiorentina) e una maturazione passata per il Leeds di Bielsa – vittoria del campionato di Division 2 della Premier League e 5 cleen sheet – e la Pro Patria in C, in sei mesi si è preso i guantoni del Bari.
Lo sanno bene Olivieri del Perugia e Cerri del Como, ipnotizzati dal dischetto come tanti colleghi frenati dalle parate di Caprile. Dopo l”Erasmus” calcistico all’estero, le prestazione di livello in Italia l’hanno condotto prima alla convocazione in U21 e poi alla chiamata con la Nazionale maggiore nell’ultimo stage tenuto da Roberto Mancini. Il 2023 sarà l’anno dei sogni da inseguire, con vista sull’Europeo Under 21. Caprile l’ha iniziato realizzandone uno: l’incontro con Gigi Buffon, il modello di una vita che l’ha spinto tra i pali.
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