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Tra storia e calcio: Pisa è già nel 2026. Moreo e Canestrelli protagonisti a “Capodanno”

In concomitanza con il Capodanno Pisano, Moreo e Canestrelli hanno incontrato i tifosi

Pisa è già nel 2026. Sì, non avete capito male. Il 25 marzo di ogni anno si celebra il cosiddetto Capodanno Pisano.

Una celebrazione istituita dalla Repubblica di Pisa nel X secolo, che vedeva il principio dell’anno con l’annunciazione. Una ricorrenza portata avanti fino al 20 novembre 1749, quando l’allora Granduca di Toscana Francesco I di Lorena decise quindi di far coincidere l’inizio dell’anno con il primo gennaio, come accadeva nel resto del mondo.

La tradizione però si è mantenuta, e in città ogni anno viene celebrata la ricorrenza. Anche il Pisa ha voluto essere presente, in un evento che ha conciliato storia e calcio.

Presso lo store ufficiale, in pieno centro, a due passi dalla Scuola Normale, è andato in scena un incontro tra i figuranti della Repubblica Marinara, vestiti con abiti storici, e due calciatori, Stefano Moreo e Simone Canestrelli.


Canestrelli: “Sempre un emozione”

Non siamo nuovi a questo tipo di evento in città” ha dichiarato il difensore, Simone Canestrelli.

I due calciatori sono stati i protagonisti di un evento in Borgo Largo, a due passi dalla Scuola Normale, dove centinaia di tifosi si sono recati per salutare i due protagonisti della stagione nerazzurra.

Un incontro, quello organizzato dalla società, che ha permesso di favorire ancora di più l’unione tra la squadra e la città. Anche in vista di un finale di stagione nel quale l’obiettivo è la promozione.

Testa a sabato, ci sarà una partita difficilissima da affrontare” aggiunge Stefano Moreo. La squadra di Inzaghi tornerà in campo alla ripresa del campionato contro il Cosenza, forte anche dell’abbraccio raccolto dal suo pubblico e dalla tradizione.

Lorenzo Vero

Nato all’ombra della Torre Pendente nel giugno del 2000 e studente di Informatica Umanistica. Bastian contrario per natura, ho iniziato a seguire il calcio perché ai miei genitori non piaceva. Sin da quando ero un bambino riempio la testa dei miei amici con aneddoti calcistici di ogni genere. Con gli anni, assieme alla barba, è cresciuta anche la mia passione per questo gioco. L’obiettivo adesso è quello di raccontare in modo veritiero (con il cognome che mi ritrovo…) e appassionante anche la meno appetibile delle partite.

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