Una squadra che ti conquisti. Tanto da diventare la tua famiglia, la tua casa, la tua seconda pelle. Tanto da convincerti che devi rimanere in quella squadra a vita, con il sogno di vincere trofei e diventare, un giorno, una leggenda di quel club. Per alcuni (molti) è una chimera, un desiderio quasi irrealizzabile. Non per lui, non per Darijo Srna.
Srna è diventato, ieri sera, il giocatore con più presenze nella storia dello Shakhtar Donetsk: 486 ‘caps’ con la maglia dei Kroty (le talpe) dal 2003 a oggi. Allora ventunenne, oggi a 33 anni, Srna è il nuovo numero uno di tutti i tempi per gli ucraini, avendo superato una leggenda del club come Mikhail Sokolovskly, che deteneva questo record da quasi trent’anni. E l’Arena Lviv, lo stadio, ieri sera, gli ha regalato una coreografia speciale: un ringraziamento, sentito e meritato, perchè a un giocatore come Srna c’è veramente solo da dire grazie.
Capitano, leggenda, e da ieri recordman dello Shakhtar, Darijo Srna ha potuto festeggiare addirittura con un assist (e mezzo) e un gol, il momentaneo 1-0. Su rigore, la specialità della casa insieme alle punizioni. Destro delicato, preciso, da centrocampista dai piedi buoni. Mica male, per essere un terzino che può anche, è vero, giocare più avanzato. Uomo simbolo della squadra di Lucescu che, con la qualificazione alle semifinali di Europa League, ora sogna di vincere un trofeo europeo. Che verrebbe alzato proprio da Srna, il capriolo.
Il capriolo? Già. In croato Srna significa proprio capriolo. Tra l’altro uno dei due tatuaggi sulla sua pelle, che vede incisi, più indelebili di un tatuaggio, gli stemmi di due squadre di calcio: lo Shakhtar e la Nazionale croata. In cima alle classifiche di presenze, in entrambe le classifiche, c’è lui. Che da bambino, come tutti i bambini, sognava di diventare una leggenda. E c’è riuscito. Da tempo, e con ieri sera c’è stata, semplicemente, la certificazione dei numeri: nella storia dello Shakhtar, nessuno come Darijo Srna. 486 presenze. Basta questo numero, niente di più.
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