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​Capitano a Belgrado, talento da rilanciare al Genoa e una promessa mantenuta: Lazovic stende la Fiorentina

Magia Ninkovic, prima gioia Lazović. Da un serbo all’altro, a festeggiare dopo il recupero del Ferraris è il Genoa. A deciderle i sessanta minuti di Marassi, il talentino partito da Čačak (cittadina della pallacanestro del distretto di Moravica famosa per i tanti campioni sfornati, Željko Obradović su tutti) per incantare pallone tra i piedi nel campionato italiano. È l’estate 2015, Milanetto e Fabrizio Preziosi battono la concorrenza tra le altre di Roma, Lazio, Siviglia e Bruges. Dopo sei anni, un campionato e due Coppe di Serbia vinte maglia della Stella Rossa indosso Darko sbarca in Italia, da parametro zero. L’adattamento nel nuovo campionato però è più difficile del previsto, le partite viste dal campo soltanto quindici. A pesare sul giudizio finale della stagione dell’ex capitano della Stella Rossa, il gol divorato del possibile pareggio nel derby d’andata con la Sampdoria. Si arriva a quest’estate. Tra i talenti da rilanciare del nuovo Genoa targato Ivan Juric, dopo una prima stagione italiana decisamente al di sotto delle aspettative, c’è anche il classe novanta. “La scorsa stagione non è andata bene come volevo, quest’anno però vedrete il vero Lazovic” la promessa di Darko dal ritiro di Neustift. Promessa mantenuta, e si arriva ad oggi.

Genoa-Fiorentina, seconda parte. Tre mesi e mezzo dopo i ventotto minuti interrotti per pioggia, ragazzi di Juric e Sousa di nuovo in campo. A riprendere il discorso da dove lo aveva lasciato e a passare alla terza occasione è il Genoa. Assist di un Ninkovic sempre più protagonista (e preferito a Ocampos), Lazović sfonda sulla destra e mette alle spalle di Tatarusanu il gol che sblocca e decide la partita. Il primo in Serie A per il talentino serbo, arrivato da attaccante esterno e inventato centrocampista da Ivan Juric: “Così rende meglio”. Tanti i km in più percorsi, ad aumentare anche i palloni pericolosi messi in area. Ad arrivare, oggi, anche il gol. Quello da tre punti, in una gara che la Fiorentina prova fino all’ultimo a recuperare. È la traversa a dire di no alla botta da fuori di Mauro Zarate, debole il colpo di Berbardeschi dopo il gioco di gambe a liberare il tiro in area, gli ingressi di Kalinic, Ilicic e Tello non riescono a cambiare l’inerzia della gara. Game over a Marassi, la vince il Genoa. Dopo Milan e Juventus, ko al Ferraris anche la Fiorentina. Decisivo, il tiro da tre punti di Darko Lazović, talentino serbo partito dalla cittadina della pallacanestro, ma che incanta pallone tra i piedi sul campo di calcio.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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