Fabio Cannavaro (imago)
L’intervista di Fabio Cannavaro ai microfoni di Sky Sport
Fabio Cannavaro è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per parlare del Centro Paradiso a Napoli, del suo Uzbekistan che porterà ai Mondiali 2026, dell’Italia e dell’attuale campionato di Serie A. Tanti amici oggi in panchina, qualche battuta di spirito e un grande in bocca al lupo agli azzurri in vista dei playoff di marzo. Ma anche un po’ di rammarico.
“Perché l’Uzbekistan? È una nazionale che va al Mondiale per la prima volta, sarà un’esperienza fantastica. I miei giocatori dovranno imparare tanto. Io invece mi ero scocciato di aspettare, la mia idea era di allenare in Italia ma quando non capita nulla è giusto sperimentare in giro per il mondo“, ha commentato il Pallone d’Oro 2006.
E ancora. “Italia? Siamo abituati male. Non va bene. Pensare a un altro mondiale senza l’Italia sarebbe un dramma. Mi auguro che Rino riesca a portarci al Mondiale“.
E proprio a proposito dell’Italia, Cannavaro ha rivelato anche un retroscena proprio sulla panchina azzurra dopo l’esonero di Luciano Spalletti. Di seguito tutte le sue parole.
A partire proprio dal suo Uzbekistan che, inserito in quarta fascia, si è già garantito la partecipazione al Mondiale che si terrà tra Stati Uniti, Messico e Canada. “Siamo una squadra difficile da affrontare, con giocatori giovani che non mollano mai. Shomurodov lo si conosce in Italia, ma ci sono tanti altri che vogliono mettersi in mostra. I ragazzi non dovranno avere paura, dovranno essere liberi di mente, andare lì e divertirsi“.
Poi anche una battuta su Gattuso, che aveva parlato proprio di lui e del suo percorso ‘agevolato’ per trovarsi già qualificato. “Non posso arrabbiarmi con Rino, ma io mi sono guadagnato la chiamata. Se hanno scelto me e non qualcun altro è perchè me lo sono meritato. Quella uzbeka è una Federazione che punta molto sui giocatori locali, fin dalle giovanili“.
“Sento i ragazzi ogni settimana – continua l’ex difensore -. Mi manca molto l’allenamento quotidiano, ma ho bravi ragazzi e cerco di non sbagliare in quel poco tempo che ho. Quanto sono stato vicino all’Italia per il post Spalletti? Zero, non sono stato chiamato. Ma continuo a lavorare e studiare e vedremo più avanti. Ma la scelta di Rino io la condivido, lui non è solo forza e grinta ma uno di esperienza che conosce l’ambiente. Può essere un valore aggiunto“.
A seguire, Cannavaro ha continuato parlando anche della corrente stagione di Serie A. “Ho molto più tempo, quindi mi piace guardare e studiare cose nuove. Il nostro campionato rimane interessante sotto il punto di vista tattico. Secondo me Inter e Napoli sono superiori sulla carta, ma poi c’è il campo. Il Milan non ha le coppe, può aiutare e per ora lo sta facendo. Ma questi campionati combattuti sono più divertenti“.
Tanta attenzione anche per gli ex compagni di Nazionale oggi in panchina. Da De Rossi a Gilardino e Fabio Grosso. “Dopo il Mondiale 2006 chiesi alla Federazione la possibilità di fare il patentino, ho aperto la strada e molti adesso fanno anche fatica (ride, ndr)“.
A concludere, reduce da pochi giorni dalla cerimonia di presentazione del Mondiale, ecco anche parole di apprezzamento per Infantino. “È un grandissimo dirigente, sta portando una bella filosofia in giro per il mondo e sta dimostrando che il calcio è di tutti. Grande responsabilità e come gestisce il palco lui non lo gestisce nessuno“. Infine: “Sogni? ne ho tanti ma non si dicono, bisogna cercare di raggiungerli“.
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