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Cambiasso: “Derby? Abituato all’idea che non valga lo scudetto”

Spagna, Italia, GreciaEsteban Cambiasso di derby ne ha giocati tanti in carriera, ma dieci anni nell’Inter non si scordano. Questo è anche il “suo” derby, tanto che Cambiasso stesso si definisce ormai “milanese”. Rimpianti nerazzurri? “Non è mai un rimpianto quello che non puoi scegliere – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – ed è stata l’Inter a voler chiudere con il passato, o quello che scegli tu. Potevo restare a Leicester, ma sono stato io a ‘liberare’ Ranieri: ‘Non posso dirti sì subito’. E comunque vivi di rimpianti se non ti piace quello che hai. Olympiacos? La voglia di giocare c’è sempre, ma ho accettato l’idea di non giocare un Mondiale quando ero al top della carriera: posso accettare un po’ di panchina. La vera insoddisfazione è se perdo: per questo non mi annoio anche se ne abbiamo vinte 18 su 19 e l’unico rimpianto è essere usciti così dalla Champions. Derby? Ad Atene per i tifosi è una specie di malattia, a Milano è solo una tappa speciale in un campionato senza un dominatore: speciale, ma solo una tappa. Non è la prima volta che il derby di Milano non vale lo Scudetto, ma siamo, e dico “siamo” perché mi sento milanese e interista , abituati all’idea: un po’ come avere in casa la finale di Champions League e vederla così da lontano”.

 

Mihajlovic e Mancini a confronto: “Sinisa è un guerriero: lottare gli piace, sotto pressione dà il massimo. Roberto al di là degli ultimi risultati è saldo ed è comunque al 3° posto, l’obiettivo dichiarato della società. l potere della mente è incalcolabile: bisogna vedere con che stato d’animo escono dalle loro gare di Coppa Italia. Se analizziamo tutta la stagione, credo che l’incertezza societaria abbia creato disagi al Milan. L’Inter ha avuto più consistenza, più equilibrio e un allenatore mai messo in discussione: sono cose che portano punti. E oggi Inter e Milan in classifica hanno i punti che meritano. L’Inter era prima con mezzi leciti, le sue vittorie erano meritate. Poi ci sono diversi modi di vincere: il Napoli vince in un altro modo, è questione di gusti, di scelte”. Pronostico: “Solo mezza Milano festeggerà, mentre un pareggio scontenterà tutti. Più di altre volte vedo un derby di studio, ma solo all’inizio: a un certo punto il Milan avrà l’obbligo di rischiare qualcosa di più. E per questo è più facile che lo vinca l’Inter”.

 

Scudetto: chi lo vincerà? “Dopo 38 giornate, solo chi lo merita: ho sempre risposto così, anche quando ero dietro. Per il resto non sono Nostradamus. Higuain o Dybala? Guardi, non so ancora cosa rispondere quando mi chiedono Maradona o Messi… Me li godo e basta. Higuain è da Scarpa d’oro e avete presente il gol di Dybala alla Roma? Doveva ancora arrivargli la palla e aveva già visto tutto il film. Icardi? Mauro è più uomo d’area, un finalizzatore puro: Higuain è più Milito che lui. Sono contro i luoghi comuni e lui mi sembra un bersaglio troppo facile. Ha segnato 8 gol e la proiezione a fine campionato è di circa 15: sarebbero così pochi 15? Balotelli? Per lui fare certi gol era come bere un bicchier d’acqua e certe cose non si perdono, ma il calcio non è solo quello. Nessuno sa cosa poteva diventare, io so che Mario è ancora in tempo per fare almeno cose importanti”. Aneddoto di Cambiasso: “Quella del derby era l’unica settimana in tutto l’anno in cui mi piaceva andare in centro a Milano, e ci andavo: per sentire la gente che mi chiedeva di vincere il derby”.

Redazione

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