Il Rublo della discordia. Se la vicenda tra Manolas e lo Zenit fosse un piccolo saggio di calciomercato, probabilmente avrebbe questo titolo . Un semplice gioco di parole per spiegare come la questione del pagamento dello stipendio sia centrale nella contesa tra il greco e i russi. Il discorso è molto semplice: il rublo in questo momento non è una moneta forte e la paura di Manolas è veder svalutare il proprio stipendio per questioni macroeconomiche non dipendenti dalla sua volontà. Di conseguenza la volontà di cambiare certi termini contrattuali. “Economicamente siamo d’accordo, ma pagatemi con una moneta più forte”, il riassunto del pensiero del greco. Nulla di sconvolgente, sicuramente però una motivazione particolare, forse unica nel suo genere. Una richiesta rifiutata dallo Zenit che ha irrigidito e non poco il giocatore. Manolas è infastidito e in questo momento molto fermo nel rifiutare la destinazione russa.
Intanto attorno all’orda di pranzo è atterrato a Roma. Forse per tenersi pronto in caso di accordo, probabilmente solo per tornare nella città che è stata casa negli ultimi tre anni. Anche Zenit e Roma fanno trapelare come la posizione in questo momento sia di stallo. Qualcosa di più si saprà dopo il contatto – previsto in queste ore – tra l’entourage del giocatore e il club russo. Tutti vogliono chiudere una trattativa che sembrava ormai in dirittura, ma la frenata di Manolas, per adesso, ha fatto saltare il banco.
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