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Roma, Pinto incontra l’agente di Mancini e Cristante

Con una stagione sportiva ancora tutta da scrivere, soprattutto in Europa, in casa Roma si continua a lavorare per il futuro. A Trigoria si susseguono incontri di mercato per pianificare già da adesso la prossima stagione. Oggi è stato il turno di Giuseppe Riso, agente di Cristante e Mancini, che in mattinata è arrivato a Trigoria per incontrare il centrocampista e sincerarsi delle sue condizioni, dopo l'infortunio al pube di lunedì che lo ha costretto a lasciare la Nazionale.

 

 

Prima c'è stata una chiacchierata con il calciatore, che già da ieri ha iniziato a Trigoria le terapie per recuperare dall'infortunio. Poi un incontro a quattr'occhi con il general manager Tiago Pinto per parlare del futuro dei suoi assistiti. Il centrocampista da diversi mesi ormai è diventato un punto di forza della squadra, grazie al nuovo ruolo cucitogli addosso da Fonseca e quella fascia di capitano indossata dieci volte in stagione. Una rinnovata importanza all'interno della rosa che potrebbe culminare con un adeguamento contrattuale. Pinto e Riso ne hanno iniziato a parlare, si rivedranno più avanti, ma la volontà sarebbe anche di prolungare il rapporto tra Cristante e la Roma oltre la naturale scadenza del 2024.

 

Un incontro che ha avuto come argomento, a margine, anche il rinnovo di Gianluca Mancini, convocato in Nazionale per gli impegni di qualificazione al Mondiale. Il difensore, in scadenza anche lui nel 2024, è in cima alla lista dei giocatori da "blindare" per la Roma. La società vuole continuare la strada intrapresa con Ibanez e Karsdorp, ufficializzati nelle scorse settimane. Nelle prossime settimane ne riparleranno più approfonditamente, vista anche una scadenza lontana nel tempo, soprattutto per capire quale sarà la richiesta di ingaggio per uno dei calciatori più importanti della rosa giallorossa. Mancini è un intoccabile per il presente e per il futuro e questo ha un costo. Lo sa il calciatore, ma ne è ben consapevole anche la Roma.

Marco Juric

Aspirante scriba, si avvicina al calcio giocato grazie alla chioma fluente di Giovanni Cervone. Folgorato dalla prima autobiografia di Roy Keane, non si innamora del Manchester United, ma del Nottingham Forest. Dopo i primi trent’anni di osservazione partecipante, ha deciso di passare gli altri trenta che gli rimangono a scriverne.

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