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Il calcio veicolo di reinserimento: a Rebibbia i detenuti sfidano i giovani avvocati

Sul campo del carcere di Rebibbia è andata in scena la partita tra la Sezione di Roma dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati e una rappresentativa di detenuti dell’istituto penitenziario.

Il gioco del calcio come strumento concreto di solidarietà, di inclusione e di speranza. È questo lo spirito alla base del progetto “Gioco di squadra”, nato dall’attività dell’Osservatorio Nazionale sulle Carceri (ONAC) dell’AIGA patrocinato dalla S.S. Lazio.

E sono questi i valori che si respiravano, lo scorso 30 maggio, sul campo del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso, dov’è andata in scena la partita tra la Sezione di Roma dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati e una rappresentativa di detenuti dell’istituto penitenziario.

La partita disputata a Rebibbia rientra in una serie di gare in diversi istituti penitenziari del Lazio (le prossime saranno a Civitavecchia, Viterbo, Rieti, Velletri, Latina, Cassino e Frosinone), così come voluto da Elisabetta Cucciniello, referente dell’ONAC del Lazio, e da Fabiola Rossi, coordinatrice regionale di AIGA Lazio. Fine ultimo è quello di sottolineare la funzione rieducativa della pena attraverso la promozione del valore dello sport come potente veicolo di dialogo, di reinserimento, di rispetto delle regole.

In questo contesto, lo sport, come sottolineato dallo stesso ministro della Giustizia Nordio, “ricopre un ruolo essenziale ai fini della rieducazione” e può offrire ai detenuti l’opportunità di vivere un momento di normalità e di relazione con l’esterno.

Come si è strutturato

A rappresentare la Sezione di Roma di AIGA erano presenti il presidente Giulia Guagliardi, la referente ONAC regionale, Elisabetta Cucciniello, il segretario Giulia Tomassini, il tesoriere Anna Napoli, il consigliere Marta Cavallo. In campo, per la squadra degli avvocati, sono scesi: Giuseppe Murone, Marco Gabriele, Andrea Fatiga, Damiano Francesco Pujia, Ettore Colelli Riano, Filippo Napoli, Francesco Comandini, Gianmarco Lettieri, Giuseppe Azzaro, Mario Ceravolo, Mattia Ceravolo e Simone Savino.

A sottolineare il senso più profondo della giornata, le parole del capitano della squadra dei detenuti: “Giocare con persone che vengono dall’esterno è come aprire una finestra a metà”.
Ha preso parte all’iniziativa anche il Garante dei detenuti della Regione Lazio, Prof. Stefano Anastasia, che ha voluto testimoniare, con la sua presenza, l’importanza di attività che possano aprire spazi di umanità e crescita all’interno degli istituti di pena.

I ringraziamenti

“Un ringraziamento speciale – affermano i vertici di AIGA e ONAC – va al Direttore del carcere, dottoressa Mascolo, e al Direttore Sportivo della SS Lazio, Angelo Fabiani, che ha donato all’Istituto 4 palloni da calcio ufficiali e una maglietta autografata dai giocatori biancocelesti”.

Fabiani ha ricordato l’importanza della diffusione fra la popolazione reclusa dei principi che sottendono alla cultura sportiva e ha ricordato l’impegno sociale della S.S. Lazio tramite l’accordo di collaborazione firmato con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria nel 2024, finalizzato a coinvolgere i detenuti nello svolgimento di attività sportive e, insieme, a migliorare la socializzazione all’interno degli istituti.

Redazione

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