Cagliari, stagione “storica”. Agostini: “Primo posto strameritato. ‘Conti Day’? Scenderà qualche lacrima”
Il Cagliari è nella storia: per la prima volta è campione della serie B. Copione quasi da romanzo, che parte da una crisi d’amore, anche se in realtà è durata appena una partita. Daniele Conti ha scritto il primo capitolo, il 31 maggio dello scorso anno. Il pubblico, per l’ultima partita in casa dello scorso campionato, contro l’Udinese, riempì l’arena rossoblù, solo per salutare il suo gladiatore. Gelo totale invece con il resto della squadra e con la società. Poi una piccola pausa estiva. Giusto il tempo di chiarire le incomprensioni, di capire le reciproche intenzioni e poi via. L’amore torna, forte come prima, passionale, come sempre da queste parti. Un Sant’Elia spesso “sold out” il miglior scenario possibile per due innamorati che dovevano rincontrarsi: l’abbraccio del pubblico è stato fortissimo fin dalle prime partite e i rossoblù non hanno saputo resistere. Come ripagare tanto affetto? Semplice, restituendo al popolo sardo ciò di cui era stato privato.
Per commentare le gesta dei rossoblù GianlucaDiMarzio.com ha scelto uno degli eroi più amati dal Sant’Elia, Alessandro Agostini. “Ago” accetta con entusiasmo. Partiamo dal condottiero, Massimo Rastelli, lo “scugnizzo scaltro e furbo”, come lo definì Corrado Orrico. “Il presidente Giulini è convinto che sarò io l’allenatore giusto per riportare il Cagliari in Serie A…” disse l’allenatore napoletano il giorno della sua presentazione. Hanno vinto tutti e due, vero Alessandro? “Assolutamente sì. Rastelli è stato molto bravo, non era facile. Ha creato un grande gruppo e la testimonianza è data proprio dal modo in cui sono usciti da quel piccolo periodo di crisi in cui erano incappati. Hanno avuto la reazione giusta. Questo primo posto è gran parte merito suo. Quanto a Giulini non mi limiterei solo alla scelta dell’allenatore. Ha realizzato un grande progetto. Lo stadio in primis, penso che sia una notizia bellissima per la città e per tutta la Sardegna. Poi in generale voglio lodare l’organizzazione di questa società e in particolare il lavoro svolto per il settore giovanile. Un club che guarda con ambizione al futuro non può prescindere dal settore giovanile”.
Cagliari in testa per venti giornate, come il Crotone. Rossoblù campioni d’inverno. Stagione chiusa con il miglior attacco, per distacco. Eppure c’è chi dice che il primo posto non è meritato: “Strameritato, sia per il valore della squadra, che per quanto emerso nel corso del campionato. Rispetto il punto di vista di chi non è d’accordo, ma con le chiacchiere siamo bravi tutti. Questa squadra è stata campione d’inverno, è quasi sempre stata in testa, ha concluso con più punti. Io al caso ci credo poco e il Cagliari è stato costruito per vincere questo torneo. Ripeto, primo posto meritatissimo. Il giudizio non può che essere positivo, hanno fatto un’ottima stagione. C’è stato un piccolo momento di flessione a metà torneo, ma, per esperienza diretta, posso assicurare che è una cosa normale. Il campionato di B è una maratona, molto dispendioso in termini fisici, ma soprattutto mentali. Alla fine la superiorità tecnica e i veri valori sono emersi”.
Alcuni capitoli a parte meritano i singoli, come Daniele Dessena e Marco Storari: “Marco è una vecchia conoscenza, nel 2008 facemmo un’impresa. Lui non può essere considerato una sorpresa, la sua bravura la conoscevamo già. Daniele? Felicissimo di averlo rivisto con la Salernitana. In generale la rosa era composta da giocatori di qualità ed esperienza e questo rassicurava sul rendimento. Oltre a loro ha brillato qualche giovane e tutti questi elementi danno un’ulteriore conferma di quanto dicevo prima. Hanno primeggiato per tutto l’anno, hanno chiuso lì dove dovevano essere e hanno meritato di stare”. Anche la “storia” di Agostini con il Cagliari è un bestseller: “Cagliari è stata una sorpresa sin dall’inizio. Già dai primi mesi mi trovai subito a mio agio. Il sentimento è nato con il tempo. I risultati e i traguardi raggiunti, l’affetto della gente, la bellezza della città, un mix che mi ha portato ad amare Cagliari ed essere a mia volta apprezzato dai cagliaritani. La mia famiglia si trova perfettamente a suo agio, si vive bene qui. E poi c’è il mare e io sono un amante della pesca… Ricordo speciale? Tanti. Ma non mi scorderò mai del saluto che mi è stato riservato il giorno che sono tornato qui da avversario con la maglia del Verona. E’ una cosa che porterò sempre con me”.
Dicevamo che il primo capitolo della favola di questa stagione è stato scritto da Conti. Alla sua “penna” spetterà il compito di scrivere anche l’ultimo: ” ‘Conti Day’ ? Ci sto pensando da giorni e credo che l’emozione sarà molto forte. Vedremo se riusciremo a trattenere la lacrime, ma sarà difficile. Entrare nello staff? Sai già la risposta (ride). Certo che mi piacerebbe, sarebbe bellissimo, un sogno. Questa città e questa squadra rappresentano la maggior parte della mia carriera. C’è un legame forte”.