“Abbiamo fatto tanto ma la nave non è in porto. Ci stiamo avvicinando ma dobbiamo ancora superare alcuni scogli”. L’istantanea è quella descritta da Claudio Ranieri, un porto che significherebbe permanenza in Serie A. Il naufragio in pieno stile Robinson Crusoe è stato spesso sfiorato dal Cagliari nel corso della stagione. Dialettica di un allenatore che tra conferenze e interviste cita più volte il mare. Non potrebbe essere diversamente, per chi come lui ha trovato nella Sardegna un’isola di passione e tenacia. Ora, il pensiero della salvezza è più concreto e tangibile che mai.
“Siamo in burrasca piena tutto l’anno, sappiamo che è un campionato difficile ma questi ragazzi non vogliono mollare. Sono determinati e tenaci, noi ci proveremo fino all’ultimo”. Una poesia visiva come quella del “Palombaro” di Corrado Govoni: parole libere ma non scontate. Immagini concrete di quello che è il cammino del Cagliari.
Un immaginario che va oltre la dimensione del mare. Il vocabolario di Ranieri è esaustivo e ricco di metafore, per rendere l’idea di quanto la salvezza non sia un obiettivo scontato e automatico. “Dobbiamo essere come dei martelli pneumatici, dobbiamo pensare alla salvezza ed essere compatti tutti insieme. Questi ragazzi sono giocatori che l’anno scorso sono riusciti a centrare la Serie A all’ultimo secondo, siamo vaccinati a questo tipo di campionato”. Dalle rive del mare, alle pareti rocciose di una montagna da dover scalare, per godersi il tramonto di un campionato che potrebbe terminare con un lieto fine. “Arriveranno partite che saranno una valanga”.
Non mancano i riferimenti ultraterreni nelle dichiarazioni di Ranieri: “Vedremo alla fine del campionato se queste vittorie saranno lo spartiacque oppure il Mar Rosso si chiuderà e ci affogherà tutti quanti, aspettiamo. I problemi della pentola li sa il coperchio, cioè io, l’importante è fare il risultato e far lavorare con il sorriso i ragazzi”.
Un cammino lungo e tortuoso, stimolante ma mai lineare: “Siamo al curvone finale”. Nel calcio si parla anche di ippica, del musetto davanti e…di cavalli. “I cavalli si vedono all’ultimo rettilineo. E noi speriamo di avere buoni cavalli nel nostro motore”.
Un modello comunicativo che influenza anche i calciatori: aveva parlato così Alberto Dossena riguardo all’obiettivo salvezza: “In mezzo alla tempesta della corsa salvezza noi abbiamo un timoniere (Ranieri, ndr) che già la scorsa stagione ci ha portato alla promozione dalla Serie B alla Serie A”. Consapevolezza della figura e del ruolo.
Una sola sconfitta nelle ultime sette partite, 12 punti conquistati dal mese di febbraio e tredicesimo posto in classifica. In poche settimane, la stagione dei rossoblu ha ribaltato i pronostici di chi l’aveva già condannata al ritorno in B. Il punto di svolta? L’opposizione di Viola e compagni alle dimissioni di Ranieri: una presa di coscienza della situazione e una pronta reazione in campo. “Ci mettiamo sempre il cuore, lottiamo per non retrocedere. Siamo orgogliosi dei nostri tifosi”.
E forse, la nave sta davvero arrivando a destinazione, in quel porto sicuro che significa salvezza. Guidati dalla dialettica di Claudio Ranieri e spinti dal calore del popolo cagliaritano.
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