Tutto in “quarantotto ore”. Non è il titolo di un film, ma l’inizio della storia tra Mauricio Isla e il Cagliari: visite mediche, firma, debutto. Tutto a tempo di record e oggi è arrivato anche il giorno della conferenza stampa di presentazione ad “Asseminello“:
“Conoscevo già il Cagliari” – dichiara Isla – “Anche in Cile i rossoblù sono conosciuti perché ci ha giocato Pinilla per diverse stagioni. Sono qui per ritrovare l’entusiasmo e penso che sia la piazza giusta. Dopo la Copa America ho parlato con Storari e questo ha facilitato la mia scelta. Il colloquio con il direttore sportivo Capozucca è stato molto importante, mi ha fatto capire che volevano costruire una squadra forte e che c’è un progetto ambizioso. Volevo fortemente tornare in Italia, sarà fondamentale anche per mantenere il posto in Nazionale. Qui ritrovo due grandi amici come Padoin e Storari e un gruppo stupendo. Dobbiamo salvarci, come accadeva a Udine, ma poi lì giocavamo sempre per altri obiettivi”.
Alcune curiosità: “Soprannome? “El Huaso” (il mandriano, n.d.r.) perché quando ero piccolo la mia famiglia aveva dei cavalli. Quando ho iniziato a giocare mi hanno messo questo soprannome. La scelta del numero tre è dovuta al fatto che era quello che avevo al mio esordio a Udine. E’ stato un periodo molto positivo e così ho scelto il tre pure a Cagliari. Per quanto riguarda il ruolo sono pronto a ricoprirne più di uno, come ho sempre fatto nella mia carriera: terzino, interno o esterno di centrocampo. Gioco dove mi chiede Rastelli“.
Presente in conferenza anche il direttore sportivo Stefano Capozucca che chiude il mercato: “Portare Isla a Cagliari non è stato semplice. E’ un giocatore ancora giovane e di valore e aveva diverse richieste. Dopo l’incontro che abbiamo avuto a Milano si è preso un paio di giorni per informarsi e decidere. Siamo felici che abbia accettato: ha firmato un contratto triennale. Pensiamo al momento di essere a posto così, l’organico c’è. Però da qui alla chiusura del mercato potrebbe sempre accadere qualcosa”.
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