Cagliari, Marco Andreolli si presenta. Il nuovo centrale rossoblù arriva dall’Inter da svincolato, carico e motivato dopo un anno buttato via a causa del grave infortunio patito a Siviglia. Dove eravamo rimasti? Era il 22 novembre 2015, Andreolli giocava da protagonista in Liga e Champions impressionando tutti. Poi il tendine d’Achille ha ceduto e da lì il calvario…
“Un peccato, stavo giocando belle partite anche in Champions, era la prima esperienza all’estero: i primi tre mesi sono stati molto belli. Poi è arrivato l’infortunio”. Tre stagioni in nerazzurro, sfortunate: “Lasciare prima l’Inter? Non ne voglio più parlare, è andata così. Le ultime partite dello scorso campionato sono state molto importanti per me, sono sceso con regolarità in campo e questo mi ha aiutato a capire che ho recuperato al 100% e che sto bene. Non ho giocato per quasi tutto l’anno a causa del grave infortunio patito a Siviglia. Auguro il meglio ai miei ex compagni e credo che possano fare una bella stagione. Scudetto? La Juventus rimane la favorita“.
Poi il Cagliari, con Andreolli e Borriello a contendersi il trono: “Io il bello del Cagliari? Sono cose che lascio ad altri… Sono qui perché mi ha convinto il progetto. Inizia un nuovo capitolo e al passato non voglio più pensarci: voglio rimettermi in gioco. Ho avuto diversi infortuni che hanno condizionato la mia carriera ed è difficile trovare una spiegazione. Ma non deve essere una scusa e tranquillizzo tutti: quando ci sarà da fare seriamente sarò pronto. Poi spetterà a Rastelli prendere le decisioni. Con l’allenatore ho parlato al telefono prima di scegliere, anche lui mi ha voluto fortemente: questo è un atro dei motivi che mi ha convinto a dire di sì. Zenit? Sono contento della scelta che ho fatto”.
Il rossoblù prova a descriversi ai nuovi tifosi, anche se non è uno che parla molto. Tanto meno di sé… Parlerà il campo: “Non mi piace molto parlare di me. Mi piace giocare la palla, sono un giocatore fisico e baso molto sul senso della posizione e sulla concentrazione. Se picchio? Quando c’è da farlo sì… Difesa a tre o a quattro, a destra o a sinistra, non cambia molto: l’importante è giocare. Fuori dal campo non sono uno a cui piace parlare tanto. Con i compagni, invece, so quando è il momento di scherzare e quando arriva il momento di fare sul serio. Ho giocato in un grande club, la mia speranza è quella di portare esperienza e un certo tipo di mentalità. Non vedo l’ora di giocare alla Sardegna Arena, i tifosi vicino al campo mi esaltano”.
La probabile formazione della Fiorentina di Paolo Vanoli per la gara di Conference League contro…
Le parole di Adrien Rabiot, centrocampista del Milan, nell'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport…
La probabile formazione del Bologna di Vincenzo Italiano per la gara di Europa League contro…
Gli anni all'Atalanta, il rapporto con Gasperini e l'idea di tornare in Italia mai abbandonata:…
La gallery delle prime pagine dei principali quotidiani sportivi italiani in edicola oggi, giovedì 27…
Dal libro al podcast ‘Intera’: “Ti spiego come reagisce il tuo cervello a una determinata…