"Al Boca mi serviva uno come De Rossi, che giocasse un certo numero di partite all'anno e soprattutto partite di un certo livello". Più ragione che sentimento, anche se poi in Argentina il #16 è stato accolto con un calore incredibile.
Lo sa Nicolas Burdisso, che l'aveva conosciuto da giocatore a Roma e l'ha accolto da dirigente al Boca quando quella storia in giallorosso è finita.
Un inserimento praticamente perfetto, con i tempi giusti: "Quando l'ho sentito già si sapeva che avrebbe lasciato la Roma, allora gliel'ho proposto – ha raccontato Burdisso durante Il Festival dello Sport – Gli ho detto: Ti propongo il Boca. Quella telefonata è stata bella, abbiamo parlato di calcio, di progetti… Ma Daniele non mi ha detto subito sì. Ho fatto un po' di pressing all'inizio ma ho capito che aveva offerte importanti che doveva valutare.
Per me era sempre una scelta calcistica perchè ne avevamo bisogno, ma il suo arrivo a Buenos Aires ci ha fatto sentire importanti.
Totti? Con lui non ci ho provato… Noi non possiamo competere con l'Europa nè con la Cina ma abbiamo qualcosa di diverso che è la nostra storia. Questo può attirare l'attenzione dei grandi campioni. E a livello emozionale è stato bello vedere come ha reagito l'Argentina all'arrivo di De Rossi".
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