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Scontro Luthe-Alario: il portiere perde un pezzo di lingua

Essere più forti delle difficoltà. Firmato Andreas Luthe, portiere dell’Augsburg. Anche di un dito rotto. Elemento non di poco conto per chi, come lui, di mestiere evita i gol degli avversari. Incurante del dolore, infatti, il tedesco classe ’87 non ha alcuna intenzione di interrompere il suo sogno: difendere, da titolare, la porta dell’Augsburg.

Ieri, però, durante la gara contro il Leverkusen un’altra difficoltà ha ostacolato il sogno di Luthe. Una ginocchiata presa in pieno volto da Alario, durante uno scontro di gioco, gli ha causato la caduta di un piccolo pezzo di lingua.

Il portiere se l’è infatti morsa nell’urto e un pezzettino si è staccato. Ma Luthe non ha abbandonato il campo: “Continuavo a sputare sangue. I medici mi avevano detto che se volevo potevo continuare. E l’ho fatto”. Eroe vero.

Il sogno per Luthe continua, nonostante tutto. Dopo una carriera tra le fila del Bochum, squadra di seconda divisone tedesca, il tedesco ha colto al volo l’occasione Augsburg nel 2016. Due stagioni in Budesliga da dodicesimo, poi a fine settembre la svolta. Prima della quinta giornata di campionato mister Baum, insoddisfatto delle prestazioni di Giefer, ha deciso di schierare Luthe contro il Bayern Monaco all’Allianz Arena. Risultato: 1-1 finale e prestazione da incorniciare per il portiere classe ‘87. Il tedesco si è guadagnato così il ruolo da titolare.

Portiere di professione, Luthe fuori dal campo è un esempio per tutti. Nel 2015 ha fondato insieme al collega Jonas Ermes, portiere del Meinerzhagen, “In safe Hands”: un’associazione che insegna ai bambini, tramite lo sport e non solo, i valori di educazione civica, integrazione e diversità.

Professore mancato, il portiere dell’Augsburg ha un passato da informatico e un presente da appassionato di filosofia. E’ anche vegano: uno stile di vita piuttosto inusuale per un calciatore.

Ma d’altronde, Luthe è tutt’altro che un portiere comune. La sua storia e il coraggio mostrato lo testimoniano.

Le parate e la grande tenacia del portiere tedesco, però, contro il Leverkusen non sono bastati. E ieri l’Ausburg ha ceduto i tre punti agli avversari. Match-winner: Alario, autore del gol vittoria (1-0). Ma a fine partita gli applausi sono stati tutti per l’estremo difensore, che incurante dell’incidente ha continuato a difendere la propria porta. Essere titolare in Bundesliga, per il portiere dell’Augsburg, è infatti un sogno troppo grande per essere interrotto. Che sia a causa di un dito rotto o per un pezzo di lingua volato via, non importa. Ciò che conta è essere più forti delle difficoltà. Garantisce Luthe.

Redazione

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