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Dal Psg al Lipsia per “mettere le ali”: la consacrazione di Nkunku

Christopher Nkunku ha finalmento “messo le ali”. E non poteva non farlo con il Red Bull Lipsia. L’attaccante classe 2019, cresciuto nel settore giovanile del Psg, è andato a segno anche nella super vittoria sul campo del Borussia Dortmund (1-4), mettendo a referto anche due assist e confermando di essere l’uomo in più della squadra di Tedesco. 

Sono 16 gol in 26 presenze in Bundesliga, a cui vanno aggiunti anche 13 assist (è l’unico giocatore ad aver segnato più di 10 gol e fornito più di 10 assist in campionato), ma soprattutto sono le 7 reti siglate in Champions League, tra cui l’indimenticabile tripletta siglata in casa del Manchester City. Nkunku ha poi segnato in tutte le competizioni fin qui giocate: 3 le reti in Coppa di Germania e una in Europa League nel doppio confronto contro la Real Sociedad. Nelle 40 presenze totali collezionate in stagione ha realizzato 27 gol e fornito 17 assist, Numeri incredibili. 

La consacrazione di Nkunku

Tecnica, rapidità, senso della posizione e istinto da goleador: Nkunku è il prototipo dell’attaccante moderno, difficile da marcare e cliente scomodo per qualsiasi difesa. Il suo prezzo di mercato è salito fino a 55 milioni di euro (secondo il valore di Transfermarkt) durante questa stagione e ad oggi è sicuramente uno dei giovani più interessanti in Europa. E chissà se in casa Psg, in virtù anche delle ultime scottanti vicissitudini, i rimpianti aumentano.

Sì perché Nkunku è uno di quei prodotti della cantera costretto a “scappare” da Parigi per esplodere in quanto chiuso da un progetto tecnico più attento alle “figurine” che ai suoi cristallini gioielli. E nessuno come lui è l’emblema della differenza tra un club come il Psg e il Lipsia, una delle realtà in cui i giovani talenti possono sbocciare. 

Nelle quattro stagioni al Psg Nkunku ha raccolto in totale solo 78 presenze, giocando in qualsiasi zona del campo, anche da mezzala e da terzino destro all’occorenza. “Senza ruolo“, cosi è stato etichettato per molto tempo in Francia. Ci hanno pensato Nagelsmann, Marsch e poi Tedesco ad esaltare le sue qualità e a dimostrare che a Parigi si sbagliavano, trasformando Nkunku in un regista offensivo a 360° gradi: bravo a leggere gli spazi e i tempi d’inserimento, abile ad attaccare la profondità e a trovare la posizione tra i difensori avversari, il francese ha trovato maggiore confidenza sotto rete tra gol e assist. Il tutto senza dimenticare un grande tiro dalla distanza letale anche dalle soluzioni da fermo. Ora non resta che attendere la chiamata di Deschamps perché questo Nkunku si merita la Nazionale francese. 

Raffaele Caruso

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