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Bukayo Saka, felicità sfacciata del Boxing Day

Prima Laca, poi Xhaka e alla fine Saka. Il Boxing Day regala un sorriso all'Arsenal che non vinceva in casa da 11 partite e lo fa di nuovo il 26 dicembre (per 3-1) nel derby contro il Chelsea. 

Gunners alla ricerca della felicità, ritrovata (anche) grazie a chi questo sentimento ce l'ha nel nome, complici le origini nigeriane: Bukayo.

Ed ecco che Saka diventa davvero dispensatore di felicità, anche di fatto, o 'Sakinho' per chi da tempo l'ha definito 'The next big thing', oppure ancora un 'ragazzino sfacciato' che comunque sa come rimanere con i piedi per terraEsterno sinistro di centrocampo che nasce come ala ma all'occorrenza anche terzino. Duttilità a tutta fascia (anche a destra).

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Col destro ha superato Mendy e chiuso la sfida contro il Chelsea dell'Emirates. Un bacio dal palo e probabilmente uno dalla fortuna. Palla in rete. Senza chiedersi troppo come abbia fatto. "Ho visto il portiere un po' fuori dai pali e ho cercato il colpo sotto". Dichiarazione col sorriso e con un occhiolino, che può andare bene a chi ci crede e a chi ci vuole credere. "Ragazzino sfacciato…".

Diciannove anni, numero 7 sulle spalle, quello che è stato in passato di Mkhitaryan, Sanchez, Pires, Campbell, forse per avvicinarsi il più possibile all'8 (ora di Ceballos) del suo idolo Ljungberg. Anzi, idolo e maestro. Anche 'sponsor', quando all'Arsenal qualcuno ha avuto dubbi sulle qualità di un giovanissimo Saka e lo svedese invece ha convinto tutti che su quel ragazzino si poteva scommettere. 

E' iniziato tutto con un provino a 9 anni, superato, e con le raccomandazioni del padre che Saka ha fatto diventare fonte d'ispirazione. Nell'Under15 poi Ljungberg ha completato l'opera, tecnicamente parlando. A 17 anni la firma sul primo contratto da professionista e l'Under23, anticamera della prima squadra. Solo questione di tempo. 

Esordio assoluto in Europa League, contro il Vorskla nel novembre 2018, poi due mesi dopo Saka è diventato il primo classe 2001 dell'Arsenal a debuttare in Premier League con Emery. Il 19 settembre 2019 il primo gol con la maglia che ha sempre tifato, in Europa League contro Eintracht. Una rete, due assist: la serata perfetta chiusa con una brevissima chiamata FaceTime col papà interrotta dallo staff che gli diceva di andare subito nella vasca con il ghiaccio. Pollici in alto e videochiamata rimandata. 

E chissà nel Boxing Day come avrà spiegato al padre di essere stato eletto anche Man of the Match alla fine di una vittoria interna che mancava da 83 giorni. Stesso arco di tempo tra il suo primo e secondo gol stagionale in campionato. Da Saka a Saka, per la felicità dell'Arsenal. Sfacciata ma finalmente ritrovata.

Guendalina Galdi

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Guendalina Galdi

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