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Buffon: “Svezia avversaria difficile, ma l’Italia deve qualificarsi ai Mondiali”

Vincitore del premio Miglior Portiere Fifa 2017 all’età di 39 anni, Gianluigi Buffon continua ad essere uno dei migliori estremi difensori al mondo, non tenendo conto della carta d’identità: ” Vincere questo premio è fantastico. Il portiere occupa una posizione fondamentale nel campo, perché possiamo essere decisivi, sia nella vittoria che nella sconfitta. La nostra prestazione influenza notevolmente il risultato. Da quando ero bambino ho sempre voluto compiti difficili, voglio sempre affrontare delle sfide quasi impossibili. Giocare come portiere è una conseguenza del mio carattere ed è nella mia natura” ha detto il numero uno bianconero al sito della Fifa.

Tanti vittorie personali e di squadra, accompagnati anche da tanti premi, ma Buffon non vuole ancora guardare indietro nel libro dei ricordi: “Quando ti avvicini alla fine della tua carriera, pensi ai successi e ai record che hai raggiunto, solo a quel punto ti rendi conto che tipo di giocatore sei. Sono orgoglioso dei miei 20 anni di carriera – ha continuato Buffon È straordinario poter giocare nelle migliori squadre nazionali per 21 anni, mantenendo un alto livello di prestazioni, rimanendo forti mentalmente e fisicamente per lungo tempo. Non è una cosa comune. So cosa ho fatto e rimarrà nel cuore, ma vivo del presente e possibilmente anche del futuro. Preferisco rimanere concentrato sul presente, il passato mi rende un po’ triste perché posso contare gli anni che passano ricordare emozioni che non potrò rivivere”.

Nel futuro invece l’obiettivo da non fallire è la qualificazione ai Mondiali in Russia: “Sono la priorità, è un obiettivo importante per me e per il calcio italiano. Il playoff sarà duro ma dobbiamo qualificarci. La Svezia è una squadra difficile. Giocano un livello alto di calcio, non ti regalano niente sul campo. Noi dobbiamo raggiungere la vittoria soffrendo e mettendoci il nostro meglio, perché se non sei nella migliore condizione, puoi perdere facilmente. Ho grande rispetto della Svezia e sono curioso di vedere come sarà giocare contro di loro“.

Infine chiude con una battuta: “Miglior portiere della storia? Mi piace l’idea, ma non sono una persona che si auto-celebra. Ognuno può scegliere il migliore, per qualcuno potrò esserlo per altri no. Nel mio caso, la carriera e i numeri naturalmente dicono molto, ma a questo livello contano i fatti e non le parole“.

Redazione

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