L’anagrafe cita 43 anni, ma per i campioni, quelli veri, l’età non è un grandissimo problema.
Deve aver ragionato così Gianluigi Buffon, che, dalla scorsa estate, è tornato a giocare nella squadra, che lo ha consacrato nel calcio che conta: il Parma.
Al Corriere della Sera, il portiere ha raccontato che aveva bisogno di stimoli per poter proseguire la propria carriera. Questi stimoli glieli ha dati il Parma, in Serie B. Già disputata con la Juventus e tornata a essere casa sua per arricchire un bagaglio di esperienze già molto vasto:
“Non c’è un giorno in cui abbia avuto un dubbio della scelta fatta. Grazie a questa scelta ho giocato in stadi in cui non ero mai stato, che da bambino erano mitologici; inoltre, ho ricevuto maglie che non ho mai avuto come quella del Cosenza o della Ternana. Sono cose che mi danno piacere, esperienze che arricchiscono il mio bagaglio“.
Al di là delle esperienze mancanti sulla sua personalissima lista, un’ulteriore ragione che lo ha spinto a firmare per il Parma ha a che fare con motivi contrattuali. La dirigenza li ha fatto firmare un biennale, fattore non da poco per atleta agli sgoccioli della sua splendida carriera:
“Ho voluto un biennale per capire che tipo di fiducia avevano in me. Alla mia età ti guardano come una bomba a orologeria“.
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