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Buffon: “La Nazionale va toccata con cura, non mi piace l’incoerenza che c’è”

Gianluigi Buffon

Il commento del capodelegazione della Nazionale in vista del playoff di marzo contro l’Irlanda del Nord.

L’Italia dovrà passare dai playoff per ottenere la qualificazione al Mondiale 2026. Gli azzurri misureranno le loro possibilità contro l’Irlanda del Nord nella semifinale e, in caso di vittoria, dovranno volare in Bosnia o in Galles per staccare il pass.

Al termine del derby di Milano, ai microfoni di DAZN, ha parlato Gianluigi Buffon della situazione legata agli azzurri allargando il discorso.

Il capodelegazione ha esordito parlando dell’ultimo match contro la Norvegia: “L’importante è avere un motivo per cui rialzarsi. Noi abbiamo finito male con questa sconfitta roboante con la Norvegia. Quello che rimane agli occhi della gente è il 4-1, noi dobbiamo analizzare bene le cose e preferisco portarmi a casa il fatto che per 78 minuti eravamo 1-1, ma la Norvegia è molto forte e ha 3-4 giocatori di una tecnica invidiabile”.

Di seguito le dichiarazioni complete.

Buffon: “Regalarci i ragazzi due giorni a febbraio sarebbe un segnale”

“Da parte di tutti e delle società il poterci abbracciare con un gesto come quello di regalarci i ragazzi due giorni a febbraio sarebbe un segnale al nostro movimento”, questo il commento di Buffon sulla possibilità legata allo stage per preparare al meglio il playoff.

Sulla gestione psicologica del gruppo ha continuato: “Da quando è arrivato Rino al 90% avevamo capito quale sarebbe stato il nostro destino, è inutile negare che già da giugno immaginavamo di andare ai playoff. L’unico errore che non dobbiamo fare è fare la prima partita pensando a un’ipotetica seconda. Se con l’Irlanda del Nord dovesse andare bene poi si penserà alla seconda”.

Gianluigi Buffon

Buffon: “Serve meno schizofrenia. Andiamo con fiducia ai playoff”

“Da parte dell’opinione pubblica e dei media deve esserci meno schizofrenia: è qualcosa che va trattato con cura. Non mi piace l’incoerenza che c’è”, ha continuato Buffon allargando poi il discorso: “Sembra quasi che ci sia il divertimento a punzecchiare sempre e mi fa male, l’Italia non merita questo. Basta sentire “una volta giocavano Vieri, Ambrosini…” iniziate ad apprezzare questi ragazzi, se da parte di tutti c’è il desiderio di arrivare in maniera costruttiva sarebbe meglio per tutti”.

“Vedevo che qualcuno ci sguazzava, è una cosa da cattivi che non rappresenta l’Italia e che dobbiamo abbandonare”. Poi sulle critiche ha concluso: “Sono strumentali, non sono per fare il bene della nazionale, servono solo a far parlare la gente e quindi sono solo distruttive e questo non ce lo possiamo permettere: quando arriva il Mondiale c’è una magia che cade sulla nazione e vorremmo poterla rivivere, ma predisponiamoci a riviverla. Andiamo con fiducia ai playoff, pensiamo di vincerli tutti insieme: almeno che ci sia questo tipo di input”.

Alessandro Neve

Classe 2003, amante dello sport. Un po' di più del calcio, che ho iniziato a sentire mio fin da piccolino collezionando "disperatamente" le figurine Panini. Oggi studio mediazione linguistica con specializzazione in Sport Management e l'aspirazione di raccontare il pallone è sempre quella di quel bambino

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