Buffon, sembra essersi già integrato al meglio, come racconta in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Parigi è una città meravigliosa, mi trovo benissimo. Ho sentito grande stima e rispetto, non solo dal Psg, è bello essere applauditi in trasferta”. Sul suo utilizzo da parte di Tuchel dice: “Ho conquistato il ruolo che volevo, in Francia hanno capito che non sono uno che sta invecchiando” – e ancora – “mi sento più forte di cinque anni fa”.
Poi parla dell’addio alla Juventus: “Nessuna delusione, alla Juventus il cerchio andava chiuso, lo abbiamo programmato insieme”– poi aggiunge – “la forza della Juve è la programmazione, io mi sono sempre sentito amato da tutti a Torino”. Poi svela un retroscena: “questa settimana mi sono allenato tre giorni alla Continassa”.
Capitolo Nazionale: “Non c’è nessuna possibilità di rivedermi in azzurro”. La ricostruzione? “Dopo le due amichevoli post Svezia, sono state dette cose vergognose, mi sono sentito come un imbucato che si attacca alla Nazionale. La maglia azzurra merita rispetto”.
Il sogno è chiaramente la Champions, unico trofeo che manca nella bacheca di Gigi: “Siamo tra le favorite, ma non siamo i soli”. Finale con la Juventus? “No, non voglio le lacrime dei miei ex compagni, troppe ne abbiamo piante insieme. Merito una gioia piena”.
L’intervista completa su La Gazzetta dello Sport
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