Categories: Interviste e Storie

Pallone d’oro in D e un passato nel Brescia dei sogni, Brognoli: “Guardiola spaziale. Ricordo le scarpe di Baggio”

Ha un pallone d’oro (di categoria) sul comodino di casa e quest’anno ha segnato 21 gol da mezz’ala di centrocampo. “Ho giocato anche da terzino!” aggiunge. E fa bene, Stefano Brognoli, protagonista assoluto in… Serie D con il suo Fanfulla, che quest’anno è arrivato a un passo dal professionismo. “Non avevo mai fatto così tanti gol in una stagione sola. Il segreto? Molti inserimenti e qualche rigore”. D’altronde aver visto giocare da vicino gente come Baggio e Guardiola sarà pure servito a qualcosa, no? Stefano ci apre il libro dei ricordi. “Ero giovanissimo, avevo appena 19 anni. Quando il Brescia giocava l'Intertoto tanto per farti capire. Ho fatto tutta la preparazione estiva con i ‘grandi’ tra cui Toni, Baggio e Guardiola. Credimi, ho vissuto un sogno”.

Qualche aneddoto. “Pep riceveva palla da sinistra e la girava verso destra con un solo tocco. Ne sbagliava una a partita, forse. Spaziale. Baggio? Gli guardavo sempre le scarpe! Tutte nere con i nomi dei figli sulle linguette. Silenzioso, poche parole e tantissime giocate di una qualità inaudita. Noi giovani avevamo anche paura di chiedergli il pantaloncino, non volevamo dargli fastidio”. E Luca Toni? “Un giocherellone, fortissimo anche a biliardo”. L’allenatore di quel Brescia un certo Carletto Mazzone. “Appendeva il foglio della formazione dietro alla porta dello spogliatoio, se il tuo nome era segnato, ti cambiavi. Lui ti aspettava fuori, seduto in panchina. Durante l’anno invece, quando c’erano le amichevoli del giovedì, osservava il tutto dalla finestra del suo albergo”.

Mito. Per Stefano Brognoli il rimpianto di non essersi potuto giocare tutte le sue carte nel momento decisivo. Causa infortuni. “Mi sono rotto due volte il legamento crociato, un’altra volta il tendine. A 27 anni mi aveva già preso il Lecco, in C1, ma la domenica prima di chiudere il campionato mi si rompe il ginocchio”. Sfortuna. Ma la voglia di sorridere, divertirsi – e fare gol ed esultare alla Sturridge – non gli è mai andata via, nemmeno a 37 anni. Nemmeno oggi, in D. Il futuro è già pianificato. “Ho investito sulla carriera da personal trainer e sto portando avanti un progetto da quattro anni in una palestra del mio paese. Ovviamente spero di rimanere nel calcio, magari come allenatore”. L’influenza di Guardiola al Brescia può solo che aver fatto bene.

Redazione

Dal 2011 ne abbiamo fatta di strada, sempre con voi al fianco. Ci piacciono le notizie, il mercato, il calcio. Sì, ma soprattutto le storie, le emozioni, il bello che questo mondo può regalare. E amiamo raccontarvelo.

Recent Posts

Serie B, tra conferme e sorprese: la top 11 over 23 dopo 17 giornate

  Dalla solidità dei veterani alle sorprese più convincenti: dopo 17 giornate il campionato cadetto…

38 minuti ago

Serie B, la top 11 under 23 del 2025

Da Desplanches a Ghedjemis, fino alle sorprese Cissè e Cacciamani, ecco la top 11 under…

1 ora ago

2025, il mercato che è stato: la top 11 degli acquisti in Serie A

Chi sono stati i migliori acquisti del 2025 in Serie A? Ecco la nostra top…

16 ore ago

I “most improved”: le sorprese del 2025 nel calcio

La lista con alcuni dei giocatori che hanno visto accrescere di più il proprio valore…

18 ore ago

Douglas Luiz sulla Juventus: “Un anno difficile, ora sto bene”

Le parole di Douglas Luiz, ex centrocampista della Juventus e ora al Nottingham Forest, al…

19 ore ago

Le 5 storie di calciomercato del 2025 che ricorderemo

Milan, Jashari (IMAGO) Le storie di calciomercato che hanno segnato il 2025: tra battaglie a…

20 ore ago