Il Brescia in serie A con uno stadio all’altezza, Cellino sogna in grande. L’attuale stato del Rigamonti non soddisfa l’imprenditore sardo, che per centrare grandi obiettivi chiede aiuto anche alla città e al Comune.“Proporrò qualcosa di fattibile con il coinvolgimento di tutti”- si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Il Comune è giusto che si faccia carico di un bene che costi il meno possibile alla collettività. Io sono pronto a supportare. Il Rigamonti attuale mi ricorda l’anfiteatro romano di Cagliari. C’è poco da salvare, ma l’ubicazione è ideale. E strutture mobili non sono peggio delle tribune attuali”.
Poi Cellino manda un chiaro messaggio a Boscaglia: “Io non metto fretta a un allenatore, deve far giocare ed esprimere la squadra senza l’ossessione per i risultati, dobbiamo solo salvarci. Se si lega al risultato in sé, il suo destino dipende da vittorie e sconfitte. Ma credo sia più giusto un altro approccio. Voglio una squadra meno lenta e più rock. Finora facciamo musica da camera… Cerco vibrazioni che finora non ho trovato”. Parole al miele, invece, per Andrea Caracciolo: “Mi ha stupito. “Presidente, perché non è venuto 10 anni fa?”, mi ha chiesto. E ho capito cosa voleva dire. Il suo sogno è sempre stato fare grandi cose qui. È legatissimo al Brescia. È una fortuna averlo, ma è sbagliato chiedere sempre a lui di risolvere i problemi. Va supportato dalla squadra. Rinaldi? Lo inseguivo da tempo. Può essere il valore aggiunto”.
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