50 morti e 53 feriti, vittime dell’ennesimo massacro insensato capace di colpire un mondo ormai sempre più oggetto di stragi crude ed impressionanti. La peggior carneficina nella storia degli Stati Uniti, avvenuta in un club gay di Orlando il 14 giugno scorso, ha colpito occhi, mente e cuore anche dell’universo calcistico, Michael Bradley in particolare.
Il capitano della nazionale statunitense, impegnato sino a poche ore fa in campo con la selezione di Klinsmann nell’edizione del Centenario della Copa America, ha infatti deciso con un piccolo, grande gesto di cercare di appoggiare le famiglie delle vittime cadute in Florida solo due settimane fa, indossando una fascia da capitano color arcobaleno (raffigurante la frase “One Nation”) volta a ricordare le vittime della folle sparatoria.
Un’idea tanto semplice quanto significativa, per il centrocampista del Toronto FC, che ha successivamente deciso di mettere all’asta l’oggetto per supportare le famiglie della LGBT (Lesbo, Gay, Bisex & Transgender) community colpite da una tragedia incancellabile, appoggiate da una US Soccer capace di onorare al meglio, anche con una splendida Copa America disputata, la memoria di chi ha perso la vita senza motivo e senza colpe. Con capitan Michael Bradley pronto ad innalzare in alto i colori di un arcobaleno più splendente che mai, ravvivato da una nuova luce per un calcio ed una lotta all’omofobia destinata a rafforzarsi ulteriormente. Anche grazie a gesti così.
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