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Borussia Dortmund, Haller torna in campo dopo aver sconfitto il cancro: “F**ck cancer”

Dopo aver ceduto Haaland al Manchester City, la scorsa estate il Borussia Dortmund ha deciso di puntare su Sebastian Haller, scelto come il nuovo riferimento offensivo della squadra. L’attaccante ivoriano era reduce da una grandissima stagione con l’Ajax e sembrava essere un ottimo acquisto. Forza fisica e grande fiuto per il gol, tutto quello di cui il BVB aveva bisogno. Poi però una notizia ha sconvolto il mondo giallonero: il neo acquisto ha scoperto di avere un cancro ai testicoli

 

 

Il ritiro estivo di Haller con il Dortmund è termina dopo appena 12 giorni. L’attaccante ha iniziato immediatamente le cure e a distanza di sei mesi, oggi contro l’Asburgo è tornato in campo in Bundesliga. Il BVB ha battuto gli avversari 4-3 al termine di una partita ricca di emozioni, ma la vittoria più grande sono stati i 30 minuti passati sul terreno di gioco dal classe 1994.

Borussia Dortmund, Haller torna in campo: “F**ck cancer”

La maglia numero 9 sulle spalle, il figlio di pochi anni in braccio e il sorriso di chi sa di aver vinto molto più di una partita. Haller contro l’Asburgo non è riuscito a trovare il gol, ma questo è solo il primo passo del tanto atteso ritorno in campo.

 

 

Ma se le parole e le immagini non dovessero bastare, il messaggio più grande l’attaccante lo ha dato con i piedi. O meglio, ai piedi. Il bomber del Dortmund è infatti sceso in campo con un paio di speciali scarpini con su scritto “F**ck cancer”. Due parole, il riassunto perfetto di tutta la storia.

 

 

Mi sento bene – ha detto alcune settimane fa dal ritiro invernale del Dortmund a Marbella. Sono stati sei mesi duri e sono felice di essere qui. E’ il mio lavoro ma anche la cosa che amo di più al mondo, mi era mancato tutto questo“. Contro l’Asburgo i tifosi hanno cantato ininterrotamente per lui: anche Haller era mancato a tutti.

Jacopo Pigliacampo

Classe 2000, aspirante giornalista sportivo con la passione per le statistiche e il fantacalcio. Da piccolo ho sempre preferito i libri al calcio: correre dietro a un pallone era troppo faticoso, meglio leggere e scrivere. La vita, però, a volte fa giri strani. Ora passo le mie giornate proprio dietro al calcio. Giocato? No, sempre meglio scritto.

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