Quando
un gol alza il morale del mondo. Dà speranza, regala gioia. Anche in
un momento brutto, terribile, quello segnato dal male del terrorismo.
Che vede coinvolto anche il calcio, ma per fortuna in positivo.
Perché oggi Bartra fa rima con rinascita. Unione. Dal dolore al
piacere, da
quei minuti di paura al campo. Da quel maledetto 11 aprile al 19
agosto, storie diverse: fatti di cronaca trasformati in un incubo.
Fino alla prima della Bundesglia 2017/18, segnando con un gran destro
a giro. Traiettoria magica. E al 27’ il Borussia Dortmund, passato
in vantaggio dopo 5 minuti a Wolfsburg, raddoppia. Lo
fa con
Bartra, molto
più che un giocatore. Poi l’esultanza, anzi: la celebrazione,
quasi fosse una liturgia. Levandosi la fascia nera stretta al
braccio, il lutto per Barcellona: con una dedica piena di amore per
la sua Catalonia.
https://twitter.com/MarcBartra/status/898950504079…
Lui,
l’eroe. “Ero
al cellulare all’improvviso c’era fumo ovunque. Faceva un caldo
tremendo, specie in faccia. Il cellulare mi cadde dalla mano, pensai
di esser stato colpito da uno sparo. Sul volto dei miei compagni
c’era la paura”. Brividi
orrendi, già. Dimenticando così le 19:16 dello scorso 11 aprile.
Storie infami che in questi giorni si sono ripetute a Barcellona. E
ora l’omaggio alla città proprio di un catalano, un ex
Barça: vittima anche lui di un attentato terroristico. E adesso una
rete per la pace, per il suo Borussia ma soprattutto per Barcellona.
Grazie alle migliaia di persone che gli hanno dato forza, liberandolo e
facendolo tornare al 100%. “In quei minuti pensavo a mia figlia”,
ora invece Marc riflette sul mondo intero. Regalando gioia con un gol
pazzesco, pieno di vita.
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