Il telefono che squilla, l’umore che cambia improvvisamente. “Tua madre è stata sequestrata, i rapitori hanno già chiesto il riscatto”. La chiamata arriva dalla Nigeria, a rispondere è Samuel Kalu, attaccante 21enne del Bordeaux. Una situazione assurda e complicata da gestire, che va avanti ormai dallo scorso 27 febbraio, quando la signora Ozuruonye Juliet Kalu è stata presa in ostaggio da alcuni individui mentre rientrava a casa.
A raccontare la vicenda è stato lo stesso giocatore nigeriano: “I rapitori hanno chiesto un riscatto di 3 milioni di nairas la prima volta, li abbiamo pagati e ci hanno assicurato che avrebbero liberato mia madre appena possibile” le parole di Kalu ai media nigeriani. “L’abbiamo aspettata tutta la notte, ma non l’hanno liberata. La mattina seguente ci hanno chiamato dicendoci che volevano più soldi, perché il denaro era stato consegnato ad altri. Ora stanno chiedendo un riscatto di 15 milioni di nairas (36.600 euro)”.
Non è la prima volta che un calciatore nigeriano si trova in questa situazione, lo scorso anno infatti durante il Mondiale in Russia 2018 fu rapito il padre di Obi Mikel (qui) poco prima che la Nigeria scendesse in campo contro l’Argentina. In quel caso i rapitori chiesero il pagamento di 21.000 sterline (circa 24.425 euro), poco meno della cifra richiesta questa volta a Kalu.
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