Un bomber nel vero senso della parola, che non ha mai perso il vizio di mettere a segno gol pesanti: il protagonista principale del pareggio che l’Atalanta ha imposto alla Roma nella giornata di ieri è Marco Borriello. Per l’attaccante sono stati i primi due gol messi a segno con la nuova maglia, dopo l’arrivo nel mercato di gennaio: proprio contro una delle sue ex squadre, quella Roma con cui il rapporto non è mai decollato fino in fondo e con cui si è lasciato male a seguito di una serie di strascichi con allenatori e dirigenti.
Arrivato nella Capitale dal Milan nell’estate del 2010, la prima stagione di Borriello è stata molto positiva, con 34 presenze e 11 reti messe a segno in Serie A. Non mancarono gli screzi con l’allora allenatore Claudio Ranieri, reo di avere lasciato in panchina ″un attaccante da 25 mila gol in carriera″: pochi giorni dopo quella dichiarazione, lo stesso Ranieri viene esonerato e Vincenzo Montella diventa l’allenatore della squadra, dando grande fiducia a Borriello. La stagione successiva vede un nuovo cambio, con lo sbarco a Roma di Luis Enrique, che preferisce giocare con attaccanti come Totti, Osvaldo e Lamela. Di colpo, da titolare quasi inamovibile, Borriello si ritrova ad essere la quarta-quinta scelta offensiva: incomprensioni e problemi con lo spagnolo e con Walter Sabatini lo portano al trasferimento in prestito alla Juventus, con cui vincerà lo Scudetto, a gennaio.
Nel 2012/13 il ritorno al Genoa, club che lo ha consacrato in Serie A, Borriello torna ad essere grande protagonista. I suoi 12 gol in campionato garantiscono alla squadra una salvezza molto sofferta, ma uno è più significativo degli altri: il 3 aprile 2013 segna contro la Roma di Andreazzoli. La sua marcatura risulterà inutile ai fini del risultato, con il successo della Roma per 3-1, ma è il primo da ex per l’attaccante. Nella stagione successiva, la Roma parte forte e ottiene dieci vittorie consecutive con Rudi Garcia in panchina: Borriello è un’opzione importante e mette a segno la rete decisiva nella decima vittoria. A gennaio, il club decide di mandarlo in prestito al West Ham, dove non gioca praticamente mai.
Dopo alcune presenze nella scorsa stagione al Genoa, quest’anno l’attaccante accetta il progetto del Carpi: diventa ben presto titolare e, nella partita persa 5-1 all’Olimpico a fine settembre, mette a segno l’unica rete della sua squadra contro la Roma. Il resto è storia recente: il trasferimento all’Atalanta nel mercato di gennaio, un’alternanza nel reparto offensivo con Pinilla, la rete tanto cercata che non arriva. Fino a ieri, nella sfida con la Roma: prestazione eccelsa per Borriello, autore di due reti e pericolo costante per la difesa della squadra di Spalletti. Confermando di essere un’autentica bestia nera: nelle ultime tre partite giocate contro la sua ex squadra sono quattro le reti messe a segno dall’attaccante. A riprova che ″un attaccante da 25 mila gol in carriera non può stare in panchina″, nemmeno alla Roma.
di Massimo Mattacheo
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