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Bologna, Ndoye: “Italiano mi ha cambiato la vita. Futuro? Non è il momento di pensarci”

Bologna, Ndoye (IMAGO)
Bologna, Ndoye (IMAGO)

Le parole dell’esterno svizzero, che ha deciso la finale di Coppa Italia contro il Milan

Un gol storico, che ha reso la serata di mercoledì a mani basse la migliore della sua vita calcistica. Dan Ndoye è l’eroe di Bologna, l’uomo che più di tutti ha contribuito a riportare la Coppa Italia in città 51 anni dopo l’ultima volta, il mattatore di una partita da sogno.

Lo svizzero ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport pochi giorni dopo il trionfo condividendo l’altalena di emozioni vissuta, e parlando anche del proprio futuro.

Come sono stati i primissimi istanti post realizzazione di quanto fatto? Ndoye ha risposto così: “Ho pianto, e anche tanto. A fine gara sono andato con tutti sotto la nostra curva e ho guardato negli occhi la gioia, la passione, le lacrime della nostra gente felice, e ho pianto. Ho dormito forse due ore, quando mi sono sdraiato sul letto ho pensato: ce l’ho fatta, ce l’abbiamo fatta”.

Ho rivisto l’azione del gol cento volte nella mia testa. L’assist me l’ha fatto Theo, ho solo voluto attendere e non tirare subito. La vittoria va alla città, ai tifosi: mai vista una cosa così. Il gol alla mia famiglia, che era a Roma”.

Bologna, le parole di Ndoye

Dopo, sul trionfo, lo svizzero ha dichiarato: “L’abbiamo meritata perché siamo una squadra-famiglia, un gruppo unitissimo. Lo siamo anche quando ci sono momenti di sofferenza, ci aiutiamo e non è un modo di dire, facciamo un calcio che ci diverte fare”.

Ma cosa gli ha dato in più Italiano, rispetto a Motta? “Italiano mi ha cambiato la carriera e la vita. L’anno scorso potevo andare poco a cercare la porta, Motta chiedeva che stessi più sull’esterno. Lui, invece, mi ha dato maggiore libertà e la possibilità di andare anche a segnare. Mi ha insegnato la freddezza sotto porta e più calma al momento della conclusione. Del suo gioco mi piace il fatto che si stia sempre alti, che si cerchi comunque la vittoria, la pressione alta e il fatto che si giochi sempre la palla cercando, se l’hanno gli altri, di riconquistarla. E ci divertiamo anche a farlo”.

Bologna, squadra (imago)
Bologna, squadra (imago)

“Zirkzee mi ha chiesto di andare a Manchester”

Ovviamente, dopo una stagione del genere, non si può non pensare al mercato. Ma l’ex Basilea vuole tenere queste voci lontane al momento: “Non è certo il momento di mettersi a pensare a queste cose per due motivi: perché sono innamorato di Bologna, del Bologna e della gente, e perché c’è una qualificazione Champions da conquistare. Noi non ci vogliamo fermare”.

E infine, ha parlato del rapporto con Zirkzee e di un retroscena di mercato simpatico: “Ho sentito Zirkzee, lui mi ha chiesto di andare a Manchester e io di tornare qui. Ma lui sta bene là e io qua. Con lui giochiamo spesso insieme ai videogiochi, è molto felice per la vittoria”.