Bologna, Vincenzo Italiano
Le dichiarazioni dell’allenatore del club rossoblù a La Gazzetta dello Sport
“A giugno mi davano del matto per aver accettato Bologna? Tutti pensavano che sarebbe stata una missione impossibile, ma dopo aver parlato con tutti i membri della società mi sono tranquillizzato. Sapevo delle difficoltà, ma ero scortato da compagni di viaggio che mi avrebbe aiutato a non fare danni”. Così, Vincenzo Italiano, analizza la sua prima stagione sulla panchina del Bologna a La Gazzetta dello Spot.
Dall’attuale quarto posto in Serie A (a quota 53 punti) alla prima esperienza in Champions League: “Volevo mettermi alla prova in una competizione così bella e difficile. La vittoria col Dortmund è la più bella, ho visto la gente gioire come se avessimo vinto la Coppa”.
“Seminare è più semplice che raccogliere e la raccolta si traduce in obiettivi: Coppa Italia, semifinale e magari finale; e in campionato cercando di puntare al massimo”, ha poi proseguito l’ex Spezia e Fiorentina. “A seminare ci abbiamo messo un secondo, ma per vedere i frutti dipende dal clima, dall’acqua, dagli insetti, dal sole, dalle piogge. Ora la parola chiave sarà umiltà”.
E sul suo futuro: “Con onestà devo dire che non si è ancora discusso di niente (il rinnovo scade nel 2026). Ma… c’è tutta la mia disponibilità”.
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