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Bologna, Fenucci: “Vogliamo allungare la rosa. Beukema? Proveremo a convincerlo per crescere ancora con noi”

Claudio Fenucci, Amministratore Delegato Bologna (imago)
Claudio Fenucci, Amministratore Delegato Bologna (imago)

Una stagione da incorniciare quella del Bologna, che dopo 51 anni torna a vincere la Coppa Italia

Un successo che ha dato vigore e lustro a un’intera piazza, come testimoniano le parole di Claudio Fenucci, amministratore delegato del club, che oggi, sabato 7 giugno, ha parlato della stagione appena conclusa in occasione del Festival della Serie A a Parma.

“Da due anni otteniamo risultati importanti, ma serve professionalità e impegno da parte di tutti. Il nostro gruppo è fantastico, unito non solo sul piano professionale ma anche umano. Lo spogliatoio è coeso e vive bene insieme. Italiano e il suo staff sono stati bravi a cambiare metodo di gioco: all’inizio non è stato semplice, ma con il tempo i risultati sono arrivati”.

Secondo l’Ad, i grandi risultati del club sono frutto soprattutto dell’unione d’intenti e del grande affiatamento all’interno della società: “Il Bologna è una bellissima famiglia sportiva. Anche nelle difficoltà, come nel caso della malattia di Sinisa, si è percepito forte il senso di appartenenza. È uno dei nostri punti di forza”.

E ancora, sul trofeo ottenuto dopo 51 anni dall’ultima volta: “Questo è il primo trofeo che vinco, al di là delle promozioni dalla B alla A. Una soddisfazione enorme. Ma non deve essere un punto d’arrivo, bensì di partenza, anche perché l’anno prossimo avremo quattro competizioni”.

Fenucci: “Quello che si è realizzato è un sogno di intere generazioni di tifosi”

L’ad rossoblù si è concentrato sui momenti più significativi della finale: “Nel prepartita non c’era particolare preoccupazione. L’atmosfera era carica ma serena: bisognava divertirsi. Ho parlato con Italiano e aveva già le idee molto chiare. La squadra era concentrata, motivata. La spinta emotiva che ci circondava ci ha dato una forza straordinaria. Era destino: dovevamo vincerla noi”. Dopo il triplice fischio: “C’è stato un vero e proprio “mucchio selvaggio. Noi dirigenti cerchiamo sempre di mantenere il controllo, ma in quel momento è stato impossibile. Anche Sartori, che di solito è molto pacato, si è lasciato andare. La gioia che ci ha dato questa Coppa Italia ha superato persino le soddisfazioni dello scorso anno dandoci grande visibilità.

Fenucci ha anche analizzato il momento positivo che il club sta vivendo in questi anni: “C’è grande soddisfazione. Siamo partiti dalla Serie B con Saputo, abbiamo consolidato la nostra presenza in A. Le aspettative erano tante, la proprietà ha sempre avuto una visione ambiziosa. Ma per crescere ci vuole tempo. Nel calcio si cresce per cicli, ed è raro partire subito con un ciclo vincente. Il nostro è cominciato con Mihajlovic, poi abbiamo alzato il livello degli acquisti. È stato un percorso di crescita costante, che ci ha portato fin qui”.

Il rinnovo di Italiano e le intenzioni per il mercato

Claudio Fenucci ha analizzato anche l’importanza del ruolo di Vincenzo Italiano dopo i successi di Thiago Motta: “Appena abbiamo intuito che Thiago non sarebbe rimasto – per quanto mi riguarda, l’ho capito un po’ prima che ce lo comunicasse – abbiamo pensato subito a Vincenzo. Ovunque è andato ha fatto bene. Alla Fiorentina ha gestito tre competizioni arrivando in due finali. È una persona empatica, disponibile, con cui è facile dialogare. Il successo in Coppa ha suggellato il rapporto: ci siamo seduti a cena per il rinnovo, una serata tranquilla, con un po’ di vino. La sua permanenza ci dà stabilità e serenità per il futuro”.

E sul mercato: “Secondo i media sembra che abbiamo già perso tutta la rosa. In realtà cercheremo di trattenere quanto più calciatori possibile. Il rinnovo di Vincenzo è un segnale di continuità forte. A Sartori ho chiesto una rosa un po’ più lunga, perché l’anno prossimo ci aspettano quattro competizioni”. Successivamente, su Beukema ai microfoni di Sky Sport: “Potremmo convincerlo che con noi può fare ancora un percorso di crescita dandogli le giuste soddisfazioni economiche. Vorremmo veramente continuare con questo gruppo”.

Saputo e il modello Bologna

Uno dei grandi protagonisti dei tanti segreti successi del Bologna è ovviamente il presidente Joey Saputo: “Ci ha sempre lasciato lavorare con serenità, supportandoci anche nei momenti difficili. Negli ultimi anni è stato più presente a Bologna e sono felice che questo sia coinciso con i successi della squadra”. Sulla creazione di un ‘modello Bologna’: “Non esiste un modello replicabile. Ognuno deve trovare la propria strada. Noi abbiamo intrapreso la nostra e vogliamo proseguire con coerenza. Questo ciclo si è aperto e speriamo di mantenerlo vivo il più a lungo possibile”.

L’Amministratore Delegato si è poi soffermato sul suo Direttore Sportivo: “Sartori è al lavoro da tempo così come tutto il suo staff. C’è un lavoro preparato che va avanti per tutto l’anno”. E, per concludere, ha rilasciato anche delle dichiarazioni su Vincenzo Italiano: “Il rapporto con Italiano è sempre stato molto buono e si è intensificato con il tempo, lui stesso aveva espresso il desiderio di rimanere da noi e abbiamo trovato velocemente un accordo per prolungare il rapporto. Non ho temuto di perderlo, ma in ogni caso volevamo che lui sentisse la voglia di andare avanti ed è quello che avvenuto alla fine.”

Simone Tomasello