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Dal riscaldamento in palestra ai gol di Rondon e Diaz: il River vince il Superclásico

Che si trattasse di una partita a parte lo si era capito già dal riscaldamento. Con il Boca Juniors a riscaldarsi sul terreno di gioco della Bombonera in una metà campo e il solo Franco Armani e i portieri del River nell’altra, mentre i suoi compagni si riscaldavano nella palestra presente nella pancia dello stadio.

River con l’esperienza, Boca con le seconde linee in ottica ritorno di Libertadores contro il Palmeiras. Dopo 40 minuti di nervi e poco gioco, l’ha sbloccata Salomón Rondón, con una deviazione fortuita su un tiro dalla distanza di Enzo Perez. Gol fortunoso quanto pesante ed esultanza mimando un pescatore per quello che è il settimo gol con la camiseta con la banda per l’attaccante nato a Caracas. L’ex Everton è diventato così il secondo venezuelano a segnare nel Superclásico, dopo Jan Hurtado nel 2019 per gli xeneizes.

Nella ripresa il Boca cambia. Dentro Barco, Medina, Equi Fernandez, Zeballos e Cavani, e proprio il Matador trova il gol dell’1-1 salvo poi vederselo annullare per fuorigioco. Da quel momento il Boca perde lucidità e la partita si incattivisce. Demichelis butta dentro l’ex Colidio e l’incubo della Bombonera: El Pity Martinez, ovvero l’autore del gol del 3-1 al Bernabeu con quella corsa in campo aperto verso la porta sguarnita. Lanzini poi impreziosisce il tutto con una rabona prima di essere sostituito, ma il gol del definitivo 0-2 arriva all’ultima azione con il protagonista meno atteso: Enzo Diaz, professione terzino sinistro che era entrato poco prima al posto dell’infortunato Casco e si è ritrovato il pallone sui piedi a porta vuota accompagnando l’ultimo contropiede.

Un gol da sogno per il classe 1995 che porta il nome Enzo in onore di Francescoli e ha vissuto un’infanzia singolare nel campo ad aiutare la sua famiglia senza televisione in casa fino a 14 anni. Faceva 8 chilometri a piedi per andare ad allenarsi e nel 2017 quando giocava nell’Agropecuario in seconda divisione argentina era stato accostato al Manchester United di Mourinho: “Due emissari sono venuti a trovarmi, ma devono ancora darmi la risposta. È il sogno di ogni calciatore. Ho parlato solo con i rappresentanti e la verità è che erano contentissimi di me. Mi avrebbero visto ancora un paio di partite”, aveva dichiarato ad Ataque Futbolero.

Ad Old Trafford non ci è mai andato e la sua carriera è proseguita al Talleres de Cordoba e poi al River Plate. E adesso El Gaucho ha segnato nella partita con la rivalità più sentita al mondo, un gol visto in mondivisione.

Mattia Zupo

Giornalista pubblicista e studente in Scienze Umanistiche per la Comunicazione. Fiorentino nato a Fiesole nel 1996. Notti magiche, quelle passate a vedere il calcio sudamericano, dove il talento e la garra prevalgono sulla tattica. Uno sguardo al futuro e uno al passato alla ricerca di storie legate al fútbol.

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