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Boban e la soddisfazione sul tema VAR: “Offre trasparenza e chiarezza, l’Italia un faro per il suo utilizzo. Il protocollo non verrà cambiato”

Tre lettere, un mondo completamente ribaltato: quello del pallone. L’introduzione della VAR, osservata da vicino anche nel mondo inglese dopo il rigore concesso all’Italia nell’amichevole di martedì contro la Nazionale di Southgate, ha certamente fatto discutere in più parti dell’universo calcistico, dando tuttavia un’importante mano alle terne arbitrali in decisioni delicate e complicate da prendere al momento. Del tema Video Assistant Referee, ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, ha parlato anche il vicesegretario generale FIFA Zvonimir Boban, pronto a soffermarsi a lungo su un tema più volte dibattuto:

Calcio più credibile con la VAR? Credo che su questo non ci siano dubbi, almeno tra la gente che elabora e conosce i numeri offerti in questi due anni di test. La VAR, oltre a preservare arbitri e un giusto risultato, offre un messaggio di trasparenza e chiarezza, togliendo ogni retropensiero malizioso. Il calcio è bellissimo sempre, ma di sicuro con la tecnologia si avrà un risultato corretto nel 99% dei casi e non si perderanno in un torneo i migliori arbitri perché in un secondo hanno preso la decisione errata dopo una gara perfetta. Tornare indietro? Si è giocato senza per più di 100 anni ed è sempre stato fantastico, ma una volta provata la Var è durissima tornare indietro. E poi, perche si dovrebbe?”.

Eppure, c’è chi nei confronti della tecnologia qualche dubbio lo nutre: “Capisco le reazioni romantiche di giocatori e allenatori legati alla tradizione. Gli chiederei di essere un po’ piu aperti, di pensare meglio, di elaborare e informarsi di più. Il presidente Infantino ha svelato d’esser stato scettico all’inizio, ma diede lo stesso pieno sostegno al progetto. Poi ha seguito passo dopo passo l’evoluzione e i risultati concreti dei test gli hanno fatto cambiare opinione. Questo è il giusto approccio. Ero al Milan, lo spogliatoio più importante del mondo, nel 1992 quando si proibì al portiere di usare le mani sul retropassaggio. La novità ci parse una bestemmia e invece è stata una grande rivoluzione positiva. Accadrà lo stesso con la VAR. Il calcio non è un gioco fluido: l’introduzione della VAR non disturba e non influisce. E’ usata col gioco già fermo. In media la review si usa una volta ogni 3 gare: la Var prende circa l’1 % del tempo a match… Comunque, la tecnologia non sarà mai perfetta: ci sono di mezzo degli uomini con le loro decisioni e interpretazioni, aiutati da un mezzo straordinario”.

VAR che verrà utilizzata anche al Mondiale, senza rivedere il protocollo: “E’ perfetto e non sarà modificato. Almeno Ifab e Fifa la pensano così. Il concetto di chiaro errore è valutato dagli arbitri. Ovvio, ci sono errori più chiari di altri, ma questo rientra nella interpretazione che spetta sempre al direttore di gara in campo: ha l’ultima parola. E poi qualche piccola imperfezione salva le “sante polemiche” che sono il sale del calcio e dei bar sport. Ma saranno discussioni senza la parola complotto. È poco? Al Mondiale le immagini fondamentali passano mentre il gioco scorre. Cercheremo di migliorare ancora per informare tutti in nome della trasparenza. Avremo pure la scritta che spiegherà perché si è presa quella decisione. Per la Champions la sperimentazione è più complicata: credo ci sia la volontà di averla anche lì. Devono essere super preparati per una super competizione”.

Strumento che, nella prossima stagione, verrà introdotto in quasi tutti i campionati europei, in un percorso già intrapreso dal calcio italiano: “Siamo felici del risultato di questo straordinario progetto messo, con l’Ifab, a disposizione del calcio. Ma pure l’Uefa ha cercato negli ultimi anni di aiutare gli arbitri in un calcio sempre più veloce e televisivo. L’Italia è stata fondamentale, un faro. Ringraziamo tutti per questo. Penso che il processo di assestamento della VAR stia terminando: Portogallo-Egitto è stato uno perfetto spot per la tecnologia. Dispiace per gli egiziani, ma sarebbe stata un’ingiustizia non dare il 2-1. Il rigore per l’Italia? Per me c’era e soprattutto c’era per l’arbitro che ha rivisto le immagini. E una finale Mondiale decisa dalla VAR non mi piacerebbe: è sempre meglio usarla il meno possibile, ma averla è necessario”.

Redazione

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