Categories: Interviste e Storie

#BMarzio – Tradizioni, responsabilità e derby, il Latina di Bruscagin: “Io capitano tutta la settimana”

Per ogni tifoso del Latina la data cerchiata in rosso è quella del prossimo 4 febbraio. Quel giorno si giocherà La partita, il derby contro il Frosinone, per di più in casa. Per Matteo Bruscagin – capitano della squadra di Vivarini – si tratta della quinta volta contro i rivali storici del Latina e fino ad oggi non gli è andata poi così bene. “Lo score è pessimo, abbiamo perso gli ultimi quattro”. Ma c’è un fattore che gli fa ben sperare. “In realtà ho giocato anche l’ultimo derby vinto. Il primo per me con la maglia del Latina nel 2012. Sono entrato negli ultimi 2’ al posto di Giacomini”.

E’ da questo ricordo che Bruscagin ripercorre la sua avventura con il Latina. Dal primo derby alle prime soddisfazioni: la promozione in serie B e poi la fascia da capitano che adesso è saldamente sul suo braccio. “Una grande responsabilità perché rappresenti un’intera città e tutto il tifo, ma la accetto molto volentieri. Non solo il sabato in campo, ma quotidianamente mi sento il capitano di questo gruppo, dando l’esempio durante la settimana con i più giovani attraverso comportamenti positivi. E’ una cosa che mi riempie di orgoglio”. Perché nonostante l’età e la faccia da ragazzino, Matteo Bruscagin ha l’atteggiamento del vero uomo.

Di Latina – dove vive ormai da cinque anni – conosce praticamente ogni angolo. “Ho preso una casa in centro e mi piace vivere qui. La mia fidanzata è di queste parti e non sento la mancanza di Milano e della mia terra”. Anche quando si parla di usi e costumi locali sembra molto ferrato. “Il leone alato che abbiamo come stemma sulle maglie è collegato a quello di San Marco di Venezia perché Latina è stata colonia veneta”. Preparato non solo sulla storia del Latina calcio, ma anche su quella della città. In ritiro condivide la stanza con Della Fiore praticamente da sempre e la sua maglia è la 3. “Perché è il giorno della mia data di nascita e perché non rinnego la mia fede milanista: il 3 è stato il numero di Maldini”, ma non solo. “Nell’anno della Lega Pro, quando non c’erano i numeri fissi, da terzino sinistro avevo spesso la maglia numero 3 e quando poi siamo saliti e abbiamo potuto scegliere ho voluto confermarlo”.

Un passato in rossonero (tra tifo e giovanili del Milan) e un presente in nerazzurro (anche se i colori del Latina sono nero e blu). Il futuro è ancora tutto da scrivere, ma con una data certa, quella del prossimo 4 febbraio. Contro il Frosinone Bruscagin è pronto a riscrivere la storia di una squadra e di una città intera.

Bruno Majorano

Laureato in giurisprudenza ma più o meno giornalista sportivo. Perché al diritto penale preferisco quello di Djokovic. Perché alle sanzioni civili preferisco quelle del giudice sportivo. Perché basta che in campo ce ne siano 22 e tutto il resto viene dopo. Pubblicista dal 2010, professionista dal 2013 e “calcista" dal 1988. Se volete sapere qualcos'altro su di me seguite quello scrivo. Non sempre ho ragione, ma provo a raccontare la verità. Provo a farvi guardare il mondo del calcio dal un'altra prospettiva: con i miei occhi, nonostante i quasi 9 gradi di miopia, ma con un paio di lenti a contatto e all’occorrenza anche un paio di occhiali di sole. Ho sentito dire che “Scrivere è sempre meglio che lavorare…”, aggiungo che scegliere come hobby il proprio lavoro è la cosa più gratificante che si possa fare nella vita. Per gianlucadimarzio.com mi trovate un po' ovunque. Ah, un avviso ai naviganti: non prendetemi troppo sul serio!

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