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Da Udine all’Udinese, un girone dopo: welcome back Biraschi

“Non mi aspettavo di giocare, poi Ballardini mi ha detto che ero tra i titolari e sono rimasto così, col sorriso in faccia: – ha svelato ai microfoni di Dazn a fine gara Biraschi, tornato in campo a più di tre mesi dall’infortunio alla spalla alla Dacia Arena – anzi, lo ringrazio per la fiducia che mi ha dato in una gara per noi importante”.

Il primo di tre match fondamentali, possibilità per il Grifone di avvicinarsi molto all’obiettivo salvezza. Udinese, poi Parma e Fiorentina: primo appuntamento il Saturday Night con la squadra di Gotti, numeri alla mano tra le squadre (assieme a Genoa, Inter e Juventus) a migliorare di più rispetto alle prime 7 giornate dell’andata. Quattro i punti dei bianconeri nei primi sette appuntamenti della stagione 2020/21, quattordici quelli portati a casa nelle ultime sette gare giocare: dieci in più tra andata e ritorno, meglio di De Paul e compagni solo i nerazzurri di Conte e i ragazzi di Pirlo.

“Sicuramente loro sono una squadra di grandi valori, uno su tutti De Paul: – ancora Biraschi – è stato molto difficile perché avevano anche altri grandi giocatori in fase offensiva, ma in settimana ci siamo preparati bene e abbiamo preparato la partita in maniera quasi perfetta. Abbiamo fatto una grande gara, soprattutto dal punto di vista difensivo”.

In quella difesa che, senza Masiello squalificato, alla vigilia vedeva Zapata e Goldaniga in ballottaggio per una maglia da titolare a fianco di Radovanovic e capitan Criscito. A sorpresa Ballardini però ha scelto di lanciare Biraschi dal primo minuto, a Udine il 22 novembre (con Maran in panchina) l’ultima apparizione del difensore: gara per lui finita all’intervallo, per un problema alla spalla  destra (lussazione scapolo omerale) dopo uno scontro con Pereyra, con l’urlo di Davide (mentre i sanitari gli rimettevano a posto l'articolazione con una manovra ortopedica efficace e allo stesso tempo dolorosissima) a rompere il silenzio di una Dacia Arena vuota.

Immagini e suoni oggi soltanto un brutto e lontano ricordo. In testa e negli occhi ora, c’è spazio solo per l’emozione per il ritorno in campo nel suo Ferraris. “Ho fatto un’operazione abbastanza importante, oggi però sono contentissimo di essere tornato dopo oltre tre mesi. Devo ringraziare il professor Di Giacomo che mi ha operato e la società che mi ha messo a disposizione tutto per tornare in forma: sono quasi emozionato ad essere tornato qui allo stadio, sono veramente orgoglioso di questo tempo che ho passato e di come l’ho passato. È stato difficile, ma sono riuscito a trascorrerlo nel migliore dei modi, ovvero tornando in campo e facendomi trovare pronto”.

Guardare per credere i novanta minuti del Ferraris: prima palla in verticale a cercare Llorente e subito diagonale ad intercettare il pallone diretto all’ex Napoli di Biraschi, pochi minuti dopo, ancora su Llorente, lavoro in coppia con Radovanovic per sventare i pericoli davanti a Perin. Tanti i palloni intercettati da Davide durante la gara, quanti quelli utilizzati per portarsi dalle parti di Musso. Non una sorpresa per Davide Ballardini.

LE ASPETTATIVE DI ‘ZIO BALLA’

“Biraschi lo conosciamo, se sta bene ha il dovere di essere quello che conosciamo: oggi ha fatto una buona partita, ma da qui in avanti deve fare altrettanto bene” le parole dell’allenatore rossoblù a fine gara. “Dice che devo giocare sempre così? Non é il primo che lo dice, devo migliorare in tantissime cose: Ballardini lo conosco da tanti anni, sa che posso fare di più e lo so anche io, sta a me applicarmi e migliorare”. La strada sembra essere quella giusta, grazie anche ad un Genoa ritrovato. Da Udine all’Udinese, “cosa è cambiato? Sicuramente abbiamo acquisito molta  sicurezza nei nostri mezzi, la squadra prova a imporre il proprio gioco: prima eravamo più impauriti, al mio rientro ho visto i ragazzi cambiati. Ho visto voglia di vincere e cattiveria calcistica, spero che continueremo così”.

Fondamentale per centrare un obiettivo salvezza dopo questa note un punto più vicino: ventotto quelli conquistati dal Grifone (a più otto dalla zona rossa). Grazie all’ennesima magia (quarta dopo il gol col Crotone e la doppietta al Napoli) di Goran Pandev (secondo miglior marcatore rossoblù dietro a Destro a quota nove), e alla notte da protagonista a sorpresa di Biraschi. Urlo di dolore alle spalle, cento undici giorni dopo. Bentornato Davide.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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