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Bernardeschi, il 10 azzurro che sa fare la differenza da falso nueve. “Mi piace giocare lì”

E’ un azzurro tendente al viola quello dell’Italia Under 21 che arriva in semifinale dell’Europeo. Il viola è quello della Fiorentina, anzi del settore giovanile della Fiorentina. Lì davanti c’erano Federico Bernardeschi e Kenneth Zohore, rispettivamente protagonisti di questa notte da batticuore. E il numero 10 dell’Italia a fine partita esce sorridendo e facendo capire che gli potrebbe fare anche un bel regalo.

In quella Primavera erano loro a guidare l’attacco. Federico inventava e Kenneth avrebbe dovuto fare gol (addirittura titolare al posto di Iemmello). Poi le strade si sono divise: Berna numero 10 della Fiorentina e ora dell’Under 21, Zohore fatica nella seconda lega inglese con la maglia del Cardiff City.

Bernardeschi ci ha messo due partite a prendersi la Nazionale sulle spalle, ma alla terza – la più importante – non ha fallito. “Abbiamo fatto veder il cuore, abbiamo fatto una prestazione incredibile, ma non abbiamo fatto niente”. Ha ammesso nel dopo partita. Ma sa benissimo che in questa vittoria contro la Germania c’è il marchio a fuoco del suo numero 10. Schierato a sorpresa da falso nove al centro del tridente con Berardi e Chiesa (altro prodotto del settore giovanile della Fiorentina), ha fatto venire il dubbio a tutti: e se fosse questo il suo vero ruolo? La risposta l’ha data a metà lo stesso Bernardeschi. “Mi sono trovato bene da falso nove. Il ct m ha chiesto se fossi stato disponibile a questo ruolo e ho detto subito sì”.
Il gol, certo, ma non solo quello. Assist, sponde, sacrificio e soprattutto tantissima classe. Dispensata in ogni angolo del campo: ma non più fine a se stessa. Tutto per il fine comune, la vittoria.

A proposito di classe, martedì in semifinale c’è la Spagna che sotto questo punto di vista non può considerarsi seconda a nessuna. “La Spagna è una squadra forte con tanti giocatori forti, ma vogliamo vincere noi”. Un messaggio chiarissimo e che può essere di buon auspicio anche per settembre, quando Bernardeschi si augura di affrontarla ancora, ma con la maglia della Nazionale maggiore. “Speriamo di portarle a casa entrambe. Possiamo dare un bellissimo segnale al nostro calcio”.

Intanto il segnale l’ha dato lui. Anche grazie al suo amico ed ex compagno della Fiorentina, Kenneth Zohore.

Bruno Majorano

Laureato in giurisprudenza ma più o meno giornalista sportivo. Perché al diritto penale preferisco quello di Djokovic. Perché alle sanzioni civili preferisco quelle del giudice sportivo. Perché basta che in campo ce ne siano 22 e tutto il resto viene dopo. Pubblicista dal 2010, professionista dal 2013 e “calcista" dal 1988. Se volete sapere qualcos'altro su di me seguite quello scrivo. Non sempre ho ragione, ma provo a raccontare la verità. Provo a farvi guardare il mondo del calcio dal un'altra prospettiva: con i miei occhi, nonostante i quasi 9 gradi di miopia, ma con un paio di lenti a contatto e all’occorrenza anche un paio di occhiali di sole. Ho sentito dire che “Scrivere è sempre meglio che lavorare…”, aggiungo che scegliere come hobby il proprio lavoro è la cosa più gratificante che si possa fare nella vita. Per gianlucadimarzio.com mi trovate un po' ovunque. Ah, un avviso ai naviganti: non prendetemi troppo sul serio!

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