Bologna, Federico Bernardeschi
Federico Bernardeschi ha tenuto la conferenza stampa di presentazione con il Bologna, sua nuova squadra
Il Bologna ha presentato il suo nuovo numero 10: Federico Bernardeschi. L’esterno italiano torna in Serie A dopo tre anni di assenza in cui ha militato in MLS al Toronto.
Il giocatore ha affrontato diversi temi: dal suo ruolo nel Bologna, alle ambizioni personali fino ad arrivare alla Nazionale e al suo più grande sogno.
Di seguito le sue dichiarazioni.
Bernardeschi ha iniziato la conferenza stampa parlando del suo ritorno in Italia: “Qui a Bologna trovo un gruppo molto coeso, me lo avevano detto e ora ci sono entrato. Sono molto orgoglioso di farne parte. Mi hanno accolto veramente alla grande. Sono venuto per completare la rosa visto che abbiamo tre competizioni davanti. La Serie A mi è mancata ma la Mls è stata una scelta che rifarei.”
Ha poi parlato della responsabilità del numero 10 e del suo compagno di reparto: “Cercherò di onorare la maglia, mi è stato affidato un numero storico. Avevo voglia di rimettermi in gioco e mi sono inserito bene, per il ruolo dovete chiedere al mister. Orsolini è il simbolo di questa suqadra, la competizione con lui alzerà il livello della squadra. Nelle squadre forti servono giocatori forti.”
Bernardeschi ha poi continuato sulla Nazionale: “Ho vinto un Europeo, ma non ho mai giocato un Mondiale. Voglio fare di tutto per esserci. Non ho ricevuto ancora chiamate da Gattuso, ma sono stato via per diversi anni, ci può stare.”
Il nuovo numero 10 ha poi parlato del suo nuovo allenatore: “Per me è stato importante che Italiano fosse qui ,mi sono confrontato con lui prima di arrivare a Bologna. Mi trovo bene con lui, siamo in sintonia, è una persona diretta e onesta. Ogni giocatore deve mettersi in discussione, ci sono sempre delle cose da imparare quando si arriva in una squadra rodata.”
Ha poi concluso sulla sua ex squadra e sulle sue condizioni: “Ho rispetto per tutte le società in cui sono stato. Già 10 anni fa potevo venire a Bologna ma poi sono andato a Crotone. Nella Juve sono diventato l’uomo e il calciatore che sono oggi, c’è grande gratitudine. Fisicamente sto bene, sono mesi che non gioco una partita, devo lavorare sodo”.
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