Trent’anni ricchi di successi, di record, ma anche con qualche delusione. Berlusconi e il Milan, un amore nato nel 1986 e che in bacheca ha portato 8 scudetti, 3 Coppe dei Campioni, 2 Champions League, due coppe Intercontinentali e un Campionato del Mondo per Club. “Siamo partiti puntando al 10” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Per com’è andata direi 10 e lode. Sono stati trent’anni magici. Abbiamo vinto più di tutti. Ci siamo conquistati 363 milioni di simpatizzanti nel mondo. E soprattutto il nostro amore per il Milan è stato ripagato e ci ha riempito il cuore di felicità. Il giorno più bello? Ce ne sono stati tanti. Certamente indimenticabile è la vittoria a Barcellona della prima Coppa Campioni, battendo 4-0 la Steaua Bucarest. Ricordo lo spettacolo indimenticabile del Camp Nou completamente tappezzato di bandiere rossonere. Sull’autostrada per la Spagna si crearono veri e propri ingorghi di auto e di pullman imbandierati. Fu l’intero popolo rossonero, non soltanto la squadra, a vincere la Coppa. Ma sono indimenticabili, per motivi diversi, anche le due finali di Atene“.
La finale di Istanbul del 2005, invece, non è stata rimossa ancora dalle grandi delusioni: “La rimonta del Liverpool , quella incredibile finale di Champions perduta dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio per 3-0, è il mio peggior ricordo. L’abbiamo già cancellata con i due gol di Pippo nell’altra finale di Atene, due anni dopo, ancora contro il Liverpool. Invece ancora amara la finale di Champions del 1993. Eravamo arrivati a quell’incontro vincendo tutte le partite del torneo, 10 su 10, andata e ritorno. Perdemmo 1-0 la finale con il Marsiglia. Una partita stregata”. Giocatori e allenatori speciali: “Sacchi mi ricorda i primi meravigliosi anni. Ma sono legato da una profonda amicizia anche ad Ancelotti e a Capello. Campioni? Vorrei rivederli tutti, i nostri campioni. Da Van Basten che ha lasciato il calcio troppo presto a Baresi, il nostro Capitano, da Savicevic a Ronaldinho, da Maldini a Costacurta, a Tassotti, a Donadoni, a Massaro. Da Weah a Gullit, a Sheva, a Kakà… Non posso citarli tutti. Ma ho voluto bene a tutti e per molti di loro sono stato un fratello maggiore”. Obiettivi: “Forse non è così lontana come qualcuno pensa. Io sono stato impegnato su molti fronti con impegni difficili e anche dolorosi. Ma ora sono tornato in campo. Non lavoriamo solo per l’oggi. Stiamo ricostruendo una squadra per un nuovo ciclo con giovani promettenti e con molti fuoriclasse. Sono sicuro che ci riusciremo. In questi anni abbiamo vissuto 8 finali di Champions. Entro cinque anni dobbiamo arrivare a 10. Donnarumma? Spero che rimanga con noi per altri vent’anni”.
La Coppa Italia è un obiettivo importante, ma Berlusconi vorrebbe guadagnarsi l’Europa in campionato: “Non basterebbe. Ma alzare la Coppa Italia sarebbe importante. Vincere fa sempre bene, e comunque la Coppa Italia garantisce un posto in Europa”. Maurizio Sarri era tra i candidati alla panchina: “Abbiamo scelto Mihajlovic e quando si sceglie qualcuno, per definizione cadono le altre candidature. Anche quelle di cui si ha la massima stima, come nel caso di Sarri”. Si parla ancora di Mister Bee: “Il mio obiettivo è comunque il bene del Milan. Nel calcio moderno sono entrati soggetti dotati di risorse infinite e quindi è difficile rimanere competitivi al massimo livello. Per questo abbiamo ritenuto che l’apporto di energie e capitali freschi fosse necessario. Su questa base abbiamo una negoziazione in corso. Aspettiamo che si concluda”. Questione stadio: “San Siro è la nostra gloriosa storia. Il legame affettivo, emotivo, con quel prato, quegli spalti, quella curva, è profondissimo per ogni milanista. Tuttavia il futuro sembra essere degli stadi di proprietà, secondo un modello che all’estero si va sempre più diffondendo e che per ora, in Italia, solo la Juve ha potuto realizzare. Purtroppo si sono frapposte difficoltà che al momento non potevamo prevedere. Continueremo quindi a giocare a San Siro, fieri di stare nella “Scala del calcio”, senza tuttavia smettere di guardarci intorno”.
Su Balotelli e Boateng: “Perché errori? Boateng è rientrato con una grande voglia di tornare a giocare, e finora ha fatto bene. Balotelli si sta rimettendo da seri problemi di salute. Se riuscirà a evitare gli errori del passato, potrà essere una risorsa. Credo valga la pena di provare”. Come verranno festeggiati i 30 anni di Milan? “Sabato, in occasione dell’anniversario, vorrei pranzare con la squadra a Milanello. Ne approfitterò per chiedere a Mihajlovic di vincere tutte le partite da qui alla fine. Presidente a vita? Stiamo a vedere come andranno i prossimi 30 anni, e poi decideremo…”.
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