Interviste e Storie

Ciao Manuel, addio Thomas: come “il crollo delle certezze” ha cambiato il Bayern Monaco

Bayern Monaco, Thomas Muller (IMAGO)

Dall’infortunio di Neuer all’esordio di Urbig, passando per l’addio annunciato di Müller: come “il crollo delle certezze” ha cambiato il Bayern Monaco 

Sono bastati l’infortunio del veterano e l’addio annunciato della Bandiera per iniziare a mettere in difficoltà la macchina del Bayern.

Da quando Neuer ha rimediato la lesione al polpaccio e Thomas Müller ha cominciato ad annunciare l’addio al club bavarese, le prestazioni degli uomini di Kompany sono a dir poco calate. Poche sconfitte, comunque, ma evitate quasi sempre agli sgoccioli e non senza fatica. Non una roba da Bayern.

Tanti gol subiti, e anche contro le più piccole del campionato tedesco. Poi il Klassiker, dove la difesa allenata da Kompany e anche Urbig hanno palesemente mostrato evidenti buchi che hanno lasciato decisamente troppo spazio agli attacchi del Dortmund.

Una Bundes ancora tutta da conquistare, una Champions da rimontare. Ma senza, però, quelle certezze che fino a non troppo tempo fa avevano alimentato – e forse cullato – la macchina Bayern.

Un Bayern Monaco senza Manuel e Thomas: è crollo delle certezze?

Che Neuer e Müller fossero dei punti fermi per il Bayern non ci voleva certo un esperto per dirlo. Ma che gli uni fossero legati al club bavarese al punto tale da determinarne in maniera netta l’andamento di una stagione in pochi ci avrebbero scommesso davvero.

Da quando Neuer si è fatto male per lasciare posto a Urbig e da quando Müller ha comunicato alla società la volontà di lasciare la Baviera, il rendimento degli uomini di Kompany è calato drasticamente. Dalla vittoria quasi all’ultimo con le piccole come il St. Pauli – attualmente 15° – passando per la sconfitta all’Allianz contro il Bochum, al momento penultimo in classifica. Senza dimenticare, poi, la sconfitta casalinga contro l’Inter che ha interrotto la striscia delle 27 gare in Champions senza perdere (23 vittorie e 4 pareggi). Un dato importante, però, è sicuramente quello legato ai gol subiti.

Urbig al suo esordio in Champions contro l’Inter (IMAGO)

Da sorpresa a rookie: come Urbig ha cambiato la porta del Bayern

Alla fine si sapeva: indossare i guantoni e diventare di punto in bianco “il nuovo Neuer” non era certo un compito che si poteva svolgere dall’oggi al domani. Specie se accade come quando a scuola vieni chiamato per un’interrogazione a sorpresa. Le aspettative su Urbig erano e sono alle stelle, anche e soprattutto per la pesante eredità che si sta portando sulle spalle di chi il ruolo del portiere lo ha totalmente reinventato.

Urbig ha collezionato un infelice primato. Dalla prima giocata lo scorso 8 marzo contro il Bochum al più recente Klassiker contro il Dortmund, il giovane 2003 ha incassato 9 reti, diventando il primo portiere della storia dei bavaresi a subire gol nelle prime 5 partite giocate. Senza anche considerare le due reti nell’andata di Champions contro l’Inter, che fanno salire il passivo a 11 gol incassati in 8 partite totali tra Bundesliga ed Europa. Un altro dato è invece legato sì ai gol subiti, ma in relazione alle parate effettuate: da quando ricopre il ruolo di portiere titolare del Bayern, Urbig ha subito come detto 9 reti, ma ha effettuato una parata solo in 8 occasioni.
Il crollo delle certezze ha fermato la perfetta macchina Bayern. Ai bavaresi, il compito di riprendere in mano la propria coscienza.

Andrea Gratissi

Nato nel 2002, vivo di calcio sin dai primi anni di vita. Ho giocato per diverso tempo tra i pali, ma poi ho capito che forse questo sport era meglio raccontarlo piuttosto che giocarlo. Il Fantacalcio una delle mie più grandi passioni, unita ad una forte ammirazione per i paesi del nord Europa. Tra le squadre del cuore? I vichinghi del Djurgården e i Faroensi del KÍ Klaksvik non sono di certo da meno. Sono anni che mia madre mi dà del folle. Probabilmente dovrei cominciare a darle ascolto...

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