Strano il destino. Lo sa bene Kingsley Coman, che ha quasi più trofei in bacheca che anni sulla carta d'identità. Quelli sono 24, le coppe vinte già 19. Predestinato, come nella notte di Lisbona, dove ha portato il Bayern Monaco sul tetto d'Europa. 1-0 per i bavaresi contro il Psg, rete decisiva dell'attaccante francese. Di testa, non di certo il suo forte. Un po' per l'altezza (179 cm) e un po' per… paura.
"Mi spavento con i colpi di testa e i miei compagni di squadra ci scherzano sempre – ha svelato con il sorriso Coman ai microfoni del sito della Uefa – succede regolarmente, tutti mi hanno preso un po' in giro. Ma ha portato bene". Il Bayern stasera affronterà il Siviglia nella Supercoppa Europea e gli andalusi sanno che Coman adesso è un pericolo pure di testa.
La testa torna poi sulle scene di Lisbona: "La mia paura si può vedere anche nelle immagini. Ho chiuso gli occhi quando mi sono diretto verso il pallone. Mi viene istintivamente, è un riflesso naturale. Cerco sempre di tenere gli occhi aperti, ma all'ultimo momento ho sempre questo riflesso". E pensare che prima della finale le cose erano andate molto diversamente: "Il giorno prima della partita ci siamo allenati sui colpi di testa e non ho segnato nemmeno una volta".
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